Economia

Alert Morgan Stanley: elezioni in Grecia rischiano di far saltare l’euro

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Roma – Le elezioni politiche in Grecia domenica 6 maggio (stesso giorno in cui si vota per le presidenziali in Francia) hanno il potenziale per destabilizzare la gia’ precaria situazione europea. Qualora i partiti che supportano il programma di austerity (per ricevere gli aiuti dalla comunita’ internazionale) non dovessero vincere, le conseguenze potrebbero essere drammatiche, con l’uscita della Grecia dall’area euro e il fallimento dell’intero progetto europeo.

Joachim Fels, a capo del dipartimento ricerche economiche di Morgan Stanley, nella sua ultima nota avverte sugli effetti potenzialmente devastanti di tale evento.

I sondaggi indicano che i due maggiori partiti che supportano l’attuale governo dovrebbero riuscire ad avere la maggioranza dei voti. Tale esito garantirebbe la continuita’ del programma per evitare un default (fallimento) disordinato della Grecia, visto che si tratta dei partiti che hanno sottoscritto il pacchetto di misure drastiche per ricevere i fondi dai creditori internazionali (la troika Ue, Bce, Fmi).

Ma se i pronostici dovessero rivelarsi sbagliati e il nuovo parlamento post-elezione non avesse una maggioranza stabile che si impegni a portare avanti le misure di austerity, le conseguenze potrebbero essere disastrose. Per Fels, i prestiti internazionali verrebbero bloccati e alla Grecia non rimarrebbe altra alternativa se non l’uscita dall’area euro, con ritorno alla dracma, un’enorme svalutazione e il ricorso alla stampa incontrollata di nuova moneta. Con tale scenario il contagio ad altri Paesi europei in difficolta’ (in prima linea Spagna e Italia) sarebbe inevitabile. Si tratterebbe della fine dell’euro ed inevitabilmente dell’intero progetto di unione economica del Vecchio Continente.

Fels ricorda agli investitori che questa settimana il mercato dovra’ essere in grado di digerire una marea di dati ed eventi macro e politici. Il piu’ importante sicuramente e’ la tornata elettorale in Grecia, ma da guardare con grande attenzione ovviamente sono le elezioni presidenziali in Francia lo stesso giorno (domenica 6 maggio) e anche la riunione della Bce di giovedi’ e il dato sull’occupazione nel settore non agricolo negli Stati Uniti di venerdi’.