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Alert asta: tassi Bot a 3 e 12 mesi al record da metà dicembre

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Roma – Il Tesoro italiano ha offerto Bot a tre mesi e un anno per un valore complessivo di 11 miliardi di euro. Esattamente, l’Italia ha emesso 3 miliardi di euro di Bot a tre mesi a un tasso pari all’1,249%, con un rapporto bid-to-cover a 1,81. Collocati anche 8 miliardi di euro di Bot a 12 mesi al 2,840%, con un rapporto bid-to-cover all’1,81. Il tasso dell’asta precedente di metà marzo era stato dell’1,405%.

I rendimenti sono in rialzo rispetto alle emissioni precedenti e la notizia negativa è che si attestano a livelli che non si vedevano dalla metà di dicembre. Il collocamento sembra avallare i timori degli operatori, confermati anche dal recente rally dello spread Italia-Spagna: dopo la fase in cui i rendimenti sono scesi – complici gli acquisti di titoli di stato da parte delle banche, alimentati dalla maxi iniezione di liquidità da parte della Bce, di fatto dai prestiti alle banche stesse – l’euforia si spegne e le vere condizioni di salute in cui versano i fondamentali del debito italiano tornano a mostrare la loro natura.

Grande trepidazione per la giornata di domani, quando a essere collocati saranno i BTP, tra cui il bond a tre anni con scadenza nel marzo 2015 che ieri offriva il 3,909% contro il 2,76% risultato all’asta del mese scorso. A essere offerti anche i titoli a cinque e 11 anni.

Reazione comunque inattesa da parte dello spread Italia-Spagna che, invece di salire, incrementa le perdite scendendo fino a -5,22% a 381,50 punti base, a fronte dei 404 punti base testati nella giornata di ieri. Rendimenti decennali accentuano i cali, con un ribasso del 2,80% al 5,52%. La reazione si spiega con il fatto che comunque la partecipazione degli investitori c’è stata, e l’ammontare offerto è stato coperto dagli investitori.

Facendo un paragone con i tassi a dieci anni tedeschi e Usa, da segnalare che i primi balzano dell’8% circa all’1,77%, mentre quelli dei Treasury americani sono in crescita dell’1,06% al 2%.

Arrivato intanto il commento di Bankitalia, che ha affermato che i rendimenti più alti dei bond riflettono il rinnovarsi delle tensioni sui mercati dei debiti dell’Eurozona.