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Aiuti agli istituti spagnoli: ancora nessuna schiarita sulle modalita’

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Siena – Tassi di interesse: ieri, dopo un’apertura in forte rialzo, i listini azionari dell’area Euro hanno invertito la rotta portandosi in negativo sulle incertezze relative al piano di aiuti per gli istituti spagnoli.

La sensazione di maggiore incertezza è stata alimentata anche da dichiarazioni contrastanti sulle possibili modalità attuative del piano. Non è infatti ancora chiaro se i fondi saranno erogati dall’Efsf o dall’Esm, come auspicato dalla Germania, e quindi se e quanto incideranno sul debito/pil della Spagna.

La preferenza tedesca per l’Esm è dovuta al fatto che gli aiuti da parte di quest’ultimo meccanismo non incidono sull’indebitamento dei singoli paesi, essendo esso dotato di un proprio capitale.

A favore dell’utilizzo dell’Esm anche la Finlandia, che, nell’ipotesi di intervento tramite Efsf ha già manifestato la richiesta di garanzie aggiuntive a suo favore.

L’Efsf potrebbe invece essere preferito dalla Spagna in quanto, a differenza dell’Esm, il fondo cosiddetto salva stati non gode dello status di creditore privilegiato.

Gli spread di Italia e Spagna sono così tornati a salire portandosi a sopra i 470 pb e 500 pb rispettivamente.

Secondo Coene, membro della Bce e governatore della banca del Belgio, non c’è alcun legame tra il piano spagnolo ed una possibile ripresa degli acquisti da parte della Bce.

Secondo quanto riportato da Wsj il ministro delle finanze cipriota ha dichiarato che la necessità del paese per un piano di aiuti finalizzati alla ricapitalizzazione del proprio sistema bancario sarebbe “eccezionalmente urgente” entro fine mese. Il Wsj, riportando dichiarazioni di esponenti europei, segnala che l’ammontare non dovrebbe superare i 3-4 Mld€.

La Bce ha annunciato che per la tredicesima settimana non ha effettuato acquisti di bond governativi.

Oggi sono attese emissioni a medio e lungo termine di Olanda ed Austria (tra cui un titolo a 50 anni) fino a 3,5 Mld€ ed a breve di Grecia e Belgio.

Intanto ieri il tesoro italiano ha annunciato emissioni fino a 4,5Mld€ sul comparto a medio/lungo per il prossimo giovedì. Sul fronte macro segnaliamo il pil italiano del primo trimestre che ha confermato il calo dello 0,8% t/t della prima lettura, con all’interno contributi negativi da parte di tutte le sottocomponenti ad eccezione delle esportazioni nette.

Negli Usa listini azionari in calo dopo aver messo a segno venerdì scorso la migliore performance settimanale dell’anno. Come speso accade sui listini Usa, il calo è emerso nelle ultime due ore di contrattazione, complici soprattutto il comparto materie prime e tecnologico, quest’ultimo penalizzato dal calo dell’1,6% di Apple.

L’attenzione degli operatori rimane sull’evoluzione della situazione in area Euro mentre Evans, membro Fed non votante e noto per le sue posizioni dovish, ieri ha ribadito di essere a favore di qualsiasi forma di ulteriore manovra espansiva per supportare il mercato del lavoro.

Valute: pesante flessione per il cross euro/dollaro. Gli investitori continuano a guardare con scetticismo al piano di salvataggio per le banche spagnole. Dopo un’apertura intorno a 1,265 il cross ripiega velocemente fino ad arrivare sotto 1,25. Primo supporto a 1,245 poi 1,24. La resistenza la collochiamo a 1,26.

Ieri si è assistito ad un apprezzamento dello yen vs euro sulla scia del calo delle borse europee e dell’euro/dollaro. L’apprezzamento si è interrotto questa notte quando il Fmi ha dichiarato che lo yen è sopravvalutato in un’ottica di medio periodo e che la BoJ dovrebbe considerare ulteriori stimoli monetari, compresi maggiori acquisti di bond governativi e asset privati. La BoJ si riunirà il prossimo 15 giugno. Per questa settimana la resistenza si colloca a 101 ed i supporti a 98,50 e area 96. In prossimità della resistenza 79,65 il dollaro/yen.

Materie Prime: il ritorno delle tensioni sui mercati ha coinvolto anche le materie prime con gli energetici in marcato calo guidati dal gas naturale Usa (-3,5%) e dal Brent (1,5%). Il petrolio è anche penalizzato dalle dichiarazioni saudite secondo cui l’Opec potrebbe aumentare il tetto di produzione, oltre alla notizia di alcune esenzioni Usa ai limiti imposti alle esportazioni iraniane. Andamento misto per i metalli industriali. Lieve rialzo per i preziosi anche se questa mattina stanno perdendo quanto guadagnato ieri. L’oro si attesta intorno ai 1590$/oncia. Andamento misto tra gli agricoli. Oggi il Dipartimento dell’Agricoltura Usa pubblicherà il consueto rapporto mensile con le stime su produzione, consumi e scorte delle principali colture mondiali.

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