(9Colonne) – Parigi, 29 mag – Il 7 marzo 2006 il consiglio d’amministrazione di Eads, casa madre di Airbus, constatò l’esistenza di “gravi difficoltà industriali” che avrebbe impedito il rispetto dei piani di produzione e consegna dei nuovi A380. Lo stesso giorno i top manager – seguendo l’esempio dell’amministratore del Gruppo Noël Forgeard – si affrettarono a vendere le loro azioni in Borsa, realizzando consistenti plusvalenze. Settecento di loro sono ora sotto inchiesta per insider trading. La stupefacente vicenda è raccontata oggi dal quotidiano La Tribune, che parla di “immenso scandalo finanziario”. Il quotidiano francese ricorda che, prima del 13 giugno, quando il mercato fu informato delle difficoltà in cui si trovava l’azienda, anche i due azionisti Daimler e Lagardère provvidero a disfarsi delle loro quote. Fino a oggi sembrava che l’inchiesta avviata mesi fa dalle autorità di vigilanza e dalla magistratura parigina riguardasse i comportamenti di poche persone. Ora le dimensioni dello scandalo sembrano aver assunto ben altre proporzioni.
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