L’AIM Italia si conferma uno dei listini dedicati alle Pmi più dinamici in Europa. Nel 2019 l’AIM ha contato 31 ammissioni agli scambi, risultando, sotto questo aspetto, il primo mercato finanziario europeo non regolamentato dopo Londra.
Se n’è parlato questo venerdì, in occasione dell’ “AIM Investor Day”, l’evento annuale l’evento annuale dedicato al confronto tra società AIM e investitori istituzionali organizzato da IR Top Consulting in collaborazione con Borsa Italiana e PMI Capital.
Secondo Anna Lambiase, fondatore e Ceo, IR Top Consulting il numero consistente di quotazioni sul listino italiano dedicato alle piccole e medie imprese è “un segnale di forte fiducia delle Pmi italiane e degli investitori istituzionali, nonostante i recenti eventi” e “dimostra la qualità dello Sme Growth Market italiano come strumento finanziario per la raccolta di capitale volta a sostenere la crescita delle Pmi del nostro Paese”.
Lambiase ritiene che alla base di questo risultato ci siano, da un lato “la presenza in Italia di un terreno molto fertile di piccole imprese con grandi caratteristiche di eccellenza e innovazione apprezzate dagli investitori istituzionali” e dall’altro “la possibilità offerta alle aziende di accesso al mercato azionario con incentivi fiscali che dimezzano i costi di quotazione, validi ancora per tutto il 2020”.
Secondo i dati dell’osservatorio IR Consulting il mercato AIM, che conta conta complessivamente 133 società, ha raggiunto un giro d’affari pari a 6,3 miliardi di euro nel 2018, una capitalizzazione di 6,8 miliardi di euro e una raccolta di capitali in Ipo pari a 3,8 miliardi di euro, di cui, in media, il 93% proveniente da nuova emissione di titoli.
Quest’ultimo dato sale a 4,5 miliardi di euro se si includono le operazioni sul secondario.
Le società ammesse all’AIM nel 2019
Venendo ai dettagli del 2019 si scopre che il mercato azionario delle Pmi ha visto, su 31 ammissioni, 27 nuove Ipo e 4 ammissioni post business Combination, in linea con il 2018 (26 Ipo e 5 ammissioni). I collocamenti, concentrati tra giugno e luglio, hanno visto lo sbarco di: UCapital24, Matica Fintec, Arterra Bioscience, Cyberoo, Websolute, Copernico SIM, Iervolino Entertainment, Confinvest, Farmaè, Radici Pietro Industries&Brands, Friulchem, CleanBnB, Shedir Pharma Group, Pattern, Marzocchi Pompe, Relatech, Officina Stellare, Gibus, Eles, Sirio, AMM, CrowdFundMe, SEIF, Gear1, MAPS, Neosperience, Ilpra. La capitalizzazione totale delle 27 nuove società è pari a 1,1 miliardi di euro.
Inoltre, sono state ammesse 4 società a seguito della fusione con SPAC precedentemente quotate su AIM: Salcef Group, SICIT, Antares Vision e Comer Industries.
Più in generale, si registrano buoni risultati per le società quotate sull’AIM in termini di ricavi e margini. Al 30 giugno 2019 i ricavi medi delle società AIM Italia si sono attestati a 28 milioni di euro, con un incremento medio del 25%. L’EBITDA registra una crescita pari, in media, all’11%.