Economia

Azioni rendono di più, ma affitti brevi sono investimento a prova di volatilità

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Sempre meglio di investire nei bond, che mostrano rendimenti al lumicino. Mettere a reddito con affitti brevi una casa comprata può essere una buona alternativa anche ai mercati finanziari, vista la volatilità degli indici.

L’ufficio studi di Solo Affitti ha calcolato come rendimento lordo di un appartamento standard di 70 mq, ubicato nelle zone centrali delle principali città, un valore del 5,4% annuo, che sale al 7,2% se l’immobile si trova in zone periferiche.

Rendimenti più alti sono garantiti dalle locazioni in periferia più che in centro, “perché se da una parte i valori delle locazioni hanno tenuto bene tanto nelle zone centrali quanto in quelle più decentrate, dall’altra “sono state proprio le periferie delle città che hanno risentito maggiormente dei cali dei prezzi di vendita. Insomma: è nelle zone meno centrali che si possono trovare ottimi immobili da acquistare a prezzi interessanti e affittare a canoni tutto sommato elevati”.

Numeri confermati anche uno studio di di FIAP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) secondo cui il rendimento potenziale lordo, a seconda della tipologia di immobili, si consolida tra il 4 e il 6%.  Quest’anno – secondo il report – si registra inoltre un trend crescente che ha spinto il mercato degli affitti brevi, anche grazie alla cedolare secca e all’aliquota ridotta per i canoni calmierati.

Gli agenti Fiaip confermano inoltre aspettative di crescita nel primo semestre 2019 per i contratti di acquisto e locazione, insieme ad un progressivo recupero dei valori immobiliari nelle zone di pregio e nei centri storici delle città metropolitane, mentre dovrebbero rimanere stabili le periferie.

A conclusioni analoghe era arrivato anche uno studio recente di Idealista secondo cui mettere un immobile in affitto garantisce un ritorno pari al 6%, ai massimi da 4 anni.

Ma quali città garantiscono margini più alti? Con un tasso pari all’8,8%, Biella è al top dei rendimenti delle abitazioni, seguita da Vicenza (7,9%), Taranto e Macerata, entrambe al 7,7%. All’opposto Siena, Venezia e Imperia con un 4,1% sono le città meno profittevoli per i proprietari. Tra i grandi mercati Milano e Torino offrono rendimenti superiori alla media nazionale, pari al 6,4%. Roma si ferma al 5,2%, mentre Napoli chiude la graduatoria con un 4,6%.