Economia

Accordo per salvare Atene: stampa locale crede nella svolta

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New York – Questa volta la quadra all’ombra del Partenone potrebbe esserci davvero. I creditori, che detengono circa 206 miliardi di euro del debito greco che complessivamente ammonta a 330 miliardi, avrebbero intenzione di compiere un piccolo passo avanti, ma molto significativo: sarebbero disposti a migliorare la loro offerta. In tre parole: Atene sarebbe salva. Quell’ipotesi di accettare un tasso inferiore al 4% avrebbe preso sempre più piede nelle ultime ore, scrivono i giornali greci. I privati inizialmente restii ad accettare una cifra così bassa, dopo aver già dovuto digerire in base al precedente accordo una perdita di valore del 50% delle obbligazioni esistenti greche che si sono messe in tasca da tempo, avrebbero rotto gli indugi.

La posta in gioco d’altra parte è troppo alta. Per la Grecia l’accordo con i creditori è cruciale per ricevere il secondo pacchetto di aiuti dalla comunità internazionale e poter quindi rimborsare i 14,5 miliardi di titoli in scadenza il 20 marzo prossimo. Il governo ellenico si è dato il 13 febbraio come data limite per raggiungere l’intesa con le banche. Il giorno della svolta potrebbe essere vicino secondo la ricostruzione della stampa locale, anche se nessuno pronostica verdetti finali. Charles Dallara, il capo negoziatore per l’Iif (Istituto Finanziario Internazionale) che raggruppa i principali istituti creditori di Atene, da stasera, ore 20, sarà nuovamente in azione: vedrà il premier Lucas Papademos e si è auspicato di concludere il negoziato entro la settimana.

La partita, al di là del tam tam mediatico, non si gioca però affatto sul velluto. I ministri economici della zona Euro, cui Atene ha chiesto sostegno, hanno rifiutato la sua ultima offerta: un tasso di interesse del 4% sui nuovi bond che sostituiranno gli attuali in scadenza, che per i privati significa andare già oltre il 50% di perdite che la Ue ha loro imposto. Poi è stata la stessa Ue ad alzare la posta, chiedendo che si trovi un compromesso che scenda sotto il 4% e si avvicini al 3,5%. “A Parigi Charles Dallara ha parlato con i banchieri e, secondo le fonti, presenterà una nuova proposta migliorata per un tasso di interesse medio del 3,75 per cento,” ha riportato il quotidiano Ethnos.

Secondo un altro giornale Kerdos il coupon si aggira invece intorno al 3,8%. Mentre il giornale Kathimerini ha parlato di una forchetta tra il 4 e il 3,75 per cento. Baudouin Prot, presidente di BNP Paribas, una delle banche del comitato trattative per i creditori, ha sgombrato il campo dagli equivoci: “Gli obbligazionisti non sarebbero molto propensi a ritrattare le loro posizioni. L’offerta è sul tavolo è il massimo accettabile per un accordo volontario”, ha scandito. La Banca centrale europea ha escluso che si assumerà perdite relative ai bond greci, ma deve ancora discutere come gestire eventuali perdite forzate. La speculazione, come le bugie, anche in questa storia, potrebbe avere la gambe corte.