(Teleborsa) – Chi sperava che ieri il destino dell’A.S. Roma fosse messo nero su bianco sul tavolo dello studio del professor Ruperto si sbagliava di grosso. La lunghissima “doppia” udienza tra Italpetroli e Unicredit è stata sospesa ieri per l’ora tarda e aggiornata alle ore 18.00 del prossimo 8 luglio “al fine della prosecuzione del tentativo di conciliazione”, fa sapere il club capitolino. Ormai, comunque, sembra che il “dado sia tratto”: secondo la maggior parte degli organi di stampa italiani l’accordo dovrebbe prevedere la cessione del 100% di Italpetroli, holding della famiglia Sensi che controlla la Roma, a Unicredit (che già ne possedeva una quota del 49%). Con la holding verranno ceduti anche tutti i principali asset, compresa la società calcistica. In questo modo i Sensi estingueranno l’ingente debito contratto con la banca. Cosa succederà poi alla squadra capitanata da Francesco Totti è argomento da stampa internazionale: anche il Financial Times, dando per scontato che Unicredit metterà il cartello “vendesi” a Trigoria, ha lanciato ieri un appello a sceicchi & affini. Probabilmente Alessandro Profumo sarà clemente e permetterà all’attuale presidente del club Rosella Sensi di rimanere al suo incarico almeno nella fase di transizione. Intanto il titolo dell’A.S. Roma, dopo l’euforia della vigilia, si risveglia un po’ “stanco” mostrando a Piazza Affari un calo dell’1,49% a 0,9565 euro.
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