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A Milano ribassisti al comando. Ftse Mib -2,81%. Male asta Btp

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Milano – Ennesima seduta negativa, ondata di sell, dopo che l’asta dei BTP decennali indicizzati all’inflazione ha messo in evidenza un balzo pauroso dei rendimenti. L’indice FTSE/Mib chiude la seduta in flessione del 2,81%, dopo aver perso fino a -3,6%, registrando la performance peggiore tra le principali piazze del Vecchio Continente. I fronti caldi restano molti con la debolezza dei conti pubblici interni che torna sotto i riflettori insieme alla situazione greca e alla discussione sul tetto del debito Usa. Pesante l’intero comparto bancario che paga il nuovo allargamento dello spread Btp/Bund. In un listino a tinte prevalentemente rosse resistono alle vendite Impregilo, Pirelli e Ansaldo STS. La verita’ e’ che con aste dei bond che vanno male, rialzi dei tassi di questa entita’ vanificano (su base annua e multi-annuale) l’effetto dell’intera manovra “lacrime e sangue” varata dal governo. Lo spread BTP/Bund è tornato sui massimi, in chiusura a quota 309, mentre a Piazza Affari i sell sono stati senza.

Ubi Banca, Mediobanca e Unicredit hanno riportato perdite tra il 5-6%, dopo essere state sospese anche al ribasso: una mossa che non ha avuto grandi effetti visto che, riammessi alle contrattazioni, i titoli hanno concluso la sessione con pesanti perdite. Unicredit è scesa del 4,6%, Ubi Banca ha ceduto quasi il 6%, Intesa SanPaolo ha perso il 5,5%, Banco Popolare è arretrata del 5%, così come Mediobanca.

Tornando all’asta di bond, se si guarda ai numeri dell’emissione, ci si rende conto che non sono affatto positivi, e che anzi il rendimento del BTP indicizzato all’inflazione a scadenza decennale, offerto in un ammontare piccolo di circa 1 miliardo di euro, è balzato di ben 155 punti base.

ATTACCO ALL’ITALIA, SPREAD/BUND DI NUOVO IN RIALZO – Lo spread BTP/Bund risale di nuovo fino a 309 punti base, rispetto ai 286 della chiusura di ieri. Risalgono anche i rendimenti a 10 anni che, dopo essere scesi sotto il 5,7%, in chiusura sono stati fissati al 5,740%. Di nuovo in rialzo i cds, che si attestano a 284 punti, contro i 271 di ieri, mentre lo spread wsi/ita, ovvero il differenziale BTP/Treasury, cresce a 276, contro i 265 di ieri.

“I grandi investitori e fondi che avevano posizioni underweight nei paesi piu’ insicuri e overweight in Italia, stanno riducendo le posizioni overweight a causa delle incertezze economiche e politiche”, racconta un manager di Pimco a Cnbc.

Azioni Italia

Enel Green Power (EUR1,747): potenzia la sua presenza in Grecia con 2 nuovi impianti per un totale di 38 Mw nella regione della Macedonia. La capacità totale installata in Grecia dalla società italiana raggiunge così i 181 Mw.

Impregilo (EUR2,02): in controtendenza a Piazza Affari dopo l’uscita di alcuni rumors secondo cui Marcello Gavio sarebbe pronto a fare un’offerta per rilevare la quota del 33% detenuta da Salvatore Ligresti in Igli per poi rigirarne metà ad Atlantia raggiungendo l’obiettivo di aumentare la propria posizione nel gruppo delle costruzioni.

Mondo Home Entertainment (EUR0,5775): ha chiuso il 2010 con un utile netto consolidato pari a EUR1,2 mln, contro la perdita di EUR2,2 mln registrata l’anno prima. In crescita anche i ricavi che si sono attestati a EUR28,6 mln (+22%). In forte aumento il margine operativo lordo salito a EUR12 mln (+210%).

Pirelli (EUR7,185): ha chiuso il primo semestre 2011 in miglioramento rispetto all’anno scorso con un utile netto consolidato a EUR168,8 mln, più che raddoppiato rispetto ai EUR77 mln a perimetro omogeneo del 2010. In crescita del 17,7% i ricavi che si sono attestati a EUR2,78 mln, contro i EUR2,36 mln dell’anno scorso. La redditività, in termini di incidenza del risultato operativo sulle vendite, si è attestata al 10,4% rispetto all’8,1% del 1H10.

Saipem (EUR36,52): ha archiviato il 2Q11 con un utile netto di EUR225 mln, in progresso del 13,6% dai EUR198 mln del 2010. I ricavi hanno mostrato una crescita dell’11,7% a EUR3,06 mld. Nel semestre i profitti sono saliti del 15,3% a EUR438 mln, mentre il fatturato è balzato dell’11,8% a EUR6,02 mld. Le acquisizioni di nuovi ordini nel primo semestre ammontano a EUR6 mld (dai EUR7,06 mld del 1H10) e il portafoglio ordini si è attestato a EUR20,49 mld, in rialzo dai EUR20,46 mld di fine marzo.

Snam RG (EUR4,018): ha chiuso il 1H11 con un utile netto di EUR576 mln (+5,3% rispetto al 1H10) a fronte di ricavi totali pari a EUR1,594 mld (+3,1%). L’utile operativo si attesta a EUR986 mln (+6%), mentre gli investimenti tecnici nel primo semestre ammontano a EUR681 mln.

DEUTSCHE BANK TAGLIA DELL’88% ESPOSIZIONE SUI BOND ITALIANI.Ad acuire le tensioni è la pubblicazione di un articolo sul Financial Times, che ha messo in evidenza come Deutsche Bank abbia ridotto l’esposizione sui titoli italiani di ben -88%. La banca tedesca sta anche acquistando cds per tutelarsi dal rischio Italia.

PIAZZA AFFARI RIMANE IL LISTINO PEGGIORE IN EUROPA – Il Ftse Mib si è confermato maglia nera dell’Europa. Male anche le altre borse europee, che fin da subito si erano adeguate alla performance negativa dei listini asiatici. I listini hanno poi incrementato le perdite: Londra -1,19%, Francoforte -1,46%, Parigi -1,40% e Madrid -2,35%. L’EuroStoxx50 archivia le contrattazioni in calo dell’1,8%. Dopo uno start contraddistinto da volumi sottili il paniere europeo accelera al ribasso in seguito alla debole partenza di Wall Street e ai deludenti dati macro Usa che si sommano alla già incerta situazione europea sui debiti periferici. A livello settoriale i maggiori ribassi sono quelli dei comparti auto e bancario; mentre tra i titoli in decisa lettera gli Schneider, Alstom, Intesa SP e Santander, tengono Sap, Vinci e ArcelorMittal.

Azioni Estero

Banco Santander (EUR7,3): riportato nel 2Q11 utili netti in calo del 37,7% a EUR1,39 mld quando gli analisti attendevano un dato di EUR2,05 mld. Sul risultato pesa un accantonamento straordinario di EUR620 mln per risarcire nel
Regno Unito i propri clienti a seguito alla vendita scorretta di polizze assicurative. Il margine d’interesse della banca è cresciuto del 3,5% a EUR7,64 mld. Il Core Capital è sceso dal 9,66% del 31 marzo al 9,2%.

Boeing (USD71,95): ha evidenziato nel trimestre profitti in progresso del 20% USD941 mln dai USD787 mln dello stesso periodo dell’anno precedente. Il fatturato si è attestato a USD16,54 mld in salita del 6% dai USD15,57 mld, superando di poco le attese degli analisti fissate a USD16,47 mld. In scia ai risultati le previsioni per l’anno fiscale in corso sono state
innalzate a USD3,9-4,1 per azione.

Nissan (JPY847): ha riportato un calo del 20% dell’utile netto nel 2Q11, a causa dei danni riportati dopo lo tsunami dello scorso 11 marzo. Il gruppo auto nipponico, posseduto al 43,4% da Renault, ha riportato profitti netti per USD1,09 mld, rispetto agli USD1,37 mld dello stesso periodo del 2010, collocandosi comunque oltre le attese. Il fatturato è aumentato dell’1,6% USD26,8 mld, spinti dalla crescita dell’11% nelle vendite di veicoli tra aprile e giugno. Restano invariate le previsioni per l’anno fiscale 2011, con un’ipotesi di profitti netti a USD3,47 mld.

Peugeot (EUR26,93): ha aumentato nel 1H11 i ricavi del 9,7% a EUR31,1 mld ed il risultato operativo dell’1,8% a EUR1,16 mld contro attese degli analisti per EUR30,52 mld e EUR1,15 mld. Il gruppo auto francese ha beneficiato della
solida domanda extra-UE anche se la crescita è stata frenata dall’impatto del terremoto in Giappone. La società si attende per il 2011 un aumento dell’utile operativo anche se i già citati effetti del terremoto e l’aumento dei costi per le materie prime peseranno più del previsto sulla sua performance del 2H.

Toyota (JPY3255): prevede di raddoppiare la propria presenza in India, portando la capacità produttiva annuale nel Paese asiatico a 310.000 unità nel 2013 dalle attuali 160.000. Il gruppo auto giapponese investirà oltre USD220 mln per l’aumento della produzione, mentre dedicherà USD185 mln per l’impianto di fabbricazione di componenti auto.

IN EUROPA TIMORI SU DEBITO USA – Sia l’Italia che l’Europa scontano anche lo stallo nelle trattative per innalzare il tetto limite sul debito degli Stati Uniti. I big di Wall Street lanciano l’allarme su un possibile default americano e continuano a parlare del rischio che gli Usa perdano la tripla A. Nel frattempo, i cds per tutelarsi dal rischio Stati Uniti hanno sorpassato l’Italia e Unicredit. Interessante notare che durante la mattinata il cambio del dollaro sul franco svizzero ha rinnovato i propri minimi storici sotto la soglia dei 0,80, mentre quello sullo yen è ai minimi da marzo a 77,65.

TONFO PER EUR/USD E EUR/YEN L’euro scende sul dollaro e sfonda anche quota $1,44, attestandosi a $1,4370. Nei confronti dello yen, la moneta unica registra forti perdite, scivolando a quota 112,0330.

Cambi e commodities

Fronte forex, l’euro ritraccia dai massimi di ieri in area 1,44 a causa dei
continui timori sul debito greco; questo nonostante la debolezza del dollaro
testimoniata dai minimi raggiunti dal biglietto verde vs il franco svizzero
sotto 0,80. Sul fronte delle commodities, petrolio Wti in calo sotto USD98 al barile a causa delle problematiche relative al debito Usa; debole il sostegno dato alle quotazioni dal dollaro particolarmente debole per il medesimo motivo.

Macroeconomia e tassi

Sul fronte macro, forte calo in Italia della fiducia delle imprese sceso in
giugno a 98,5 pts rispetto ai 100,5 di maggio mentre le attese erano per un
valore di 99,7. In Germania focus sul dato preliminare dell’inflazione di
luglio: i dati indicano un indice nazionale in aumento dello 0,4% su
mese (da 0,1% di giugno), sopra le attese che si attestavano a +0,3%, e
del 2,4% a/a sopra il consenso che vedeva il CPI stabile al +2,3% di
giugno; l’indice armonizzato è uscito allo 0,5% su mese (da 0%) e al 2,6%
su anno (da 2,4%). Negli Stati Uniti gli ordinativi di beni durevoli hanno
registrato un calo del 2,1% a giugno disattendendo le attese di un
progresso dello 0,3% e in calo dal +1,9% di maggio.

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RAPPORTO UNICREDIT: TITOLI DA SEGUIRE A PIAZZA AFFARI.

Fiat (EUR7,505): Focus su Fiat, che ieri pomeriggio ha comunicato i conti del secondo trimestre, archiviato con risultati superiori alle attese, ed ha rivisto al rialzo gli obiettivi sull’intero anno. La previsione sull’indebitamento a fine anno, però, ha deluso il mercato. Fiat stima che il mercato dell’auto italiano nel 2011 registrerà immatricolazioni pari a circa 1,8 milioni di unità, livello minimo dal 1996.

Attenzione rivolta anche a Cir, che ha ricevuto ieri il pagamento da parte di Fininvest di EUR564,2 mln, come stabilito dalla sentenza d’appellorelativa alla vicenda del Lodo Mondadori. Da segnalare inoltre Prelios, che ha chiuso il primo semestre con un risultato netto in pareggio ed ha confermato i target 2011.

Tra i titoli a minore capitaliazzazione, da monitorare Zucchi dopo che il Tribunale di Milano ha omologato l’accordo di ristrutturazione del debito bancario in base all’articolo 182-bis della Legge Fallimentare.

Tra gli altri titoli.

Telecom Italia (EUR0,888): è scaduto oggi alle 12 il termine per la presentazione delle domande di ammissione alla gara per le frequenze destinate alle reti mobili ad alta velocità (4G). A partecipare sono attesi tutti i big del settore come Telecom Italia, Vodafone, Wind e 3.

Cementir (EUR1,85): ha chiuso il primo semestre con una perdita netta digruppo pari a EUR8,6 mln dall’utile di EUR300.000 registrato nell’analogoperiodo del 2010. Gemina (EUR0,720): stima in circa EUR100,0 mln tra il 2011 e il 2014 le maggiori imposte che la controllata Aeroporti di Roma (Adr) dovrà versare allo Stato a causa della manovra da EUR47,97 mld approvata dal Parlamento il 15 luglio scorso.