SIENA (WSI) – “I vertici di MPS hanno fatto di tutto per occultare operazioni che avevano già realizzato”. Così il direttore generale di Consob Angelo Apponi in audizione alla commissione banche presieduta da Pier Ferdinando Casini.
“L’effettiva scoperta della natura e delle finalità dei contratti stipulati fra MPS e gli intermediari finanziari coinvolti in tali vicende (le operazioni Alexandria e Santorini, ndr) ha richiesto una lunga e complessa attività di indagine, attività volta a far emergere quegli elementi di prova che erano stati occultati a mercato ed alle Autorità di vigilanza”.
Apponi addita le responsabilità nella crisi che ha investito la banca più antica del mondo agli ex vertici, rei di aver esso in atto un insieme di attività dolose. La Consob, ha ricordato il dg, ha denunciato la mancanza di collaborazione con l’autorità tedesca Bafin nel caso Santorini, lo strutturato che il Monte dei Paschi aveva messo in piedi con la controparte Deutsche Bank.
“Nel 2013 la Bafin si è rifiutata di trasmettere le carte, ci hanno messo tre mesi per dirci di no. Poi ci hanno detto che cerano elementi ma che stavano facendo approfondimenti. Non abbiamo mai avuto da Bafin il loro audit. Ce l’ha trasmesso solo la Procura di Milano nel 2016″.
Infine Apponi prova a discolpare l’Autorità garante rispondendo alle domande dei parlamentari:
“Piacerebbe a tutti impedire operazioni fraudolente, ma quando ci si trova di fronte a un intero sistema, dire che si riesca a catturare la vicenda prima, è davvero complesso. Non c’è nessuna possibilità di catturare le frodi prima che si verifichino, si può cercare di catturarle prima possibile”.