
Oltre 2mila vittime e 6mila feriti è il bilancio degli attentati dell’11 settembre 2001 quando 19 terroristi di Al Qaida dirottarono 4 aerei usandoli come missili per abbattere le Torri Gemelle di New York, attaccando il cuore degli Stati Uniti e realizzando il peggior attacco contro l’America da Pearl Harbor nel 1941 e il più grave della storia contemporanea.
Ma oltre al lato affettivo, gli attentati dell’11 settembre hanno avuto forti conseguenze economiche. La maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che l’attacco terroristico a quello che Al Qaeda considerava il simbolo del capitalismo americano, il Trade Center, abbia influito in profondità nel sistema capitalistico globale.
“Non è stato l’11 settembre a cambiare l’economia americana – spiega Anita Dancs, che insegna economia alla Western New England University come riporta Il Fatto Quotidiano. “E’ il nostro modo di reagire all’11 settembre che ha cambiato l’economia”.
Una stima ufficiale dei costi spesi dopo gli attentanti non c’è. Nelle ore immediatamente successive all’attaco il Dow Jones Industrial Average crollò di ben 14 punti e da lì nelle settimane successive si susseguirono aumenti nel prezzo della benzina, costi per rinnovare i sistemi di sicurezza negli aeroporti, uffici pubblici, strade, nuove tariffe assicurative e di spedizione, senza dimenticare le spese militari in Iraq e Afghanistan. Un effetto a catena tanto che per i due economisti Linda Bilmes e il Premio Nobel Joseph Stiglitz, autori di “The Three Trillion Dollar War” soltanto le spese delle guerre in Afghanistan e in Iraq sono costate agli Stati Uniti 4 mila miliardi di dollari.
Un rapporto di una commissione del Senato ha valutato poi in circa 400 miliardi le spese sostenute dal governo federale per evitare il temuto ripetersi dell’11 settembre. A ciò si aggiungono 40 miliardi pagati soltanto per aumentare la sicurezza negli aeroporti. A New York si contarono circa 430 000 posti di lavoro e 2,8 miliardi di dollari di stipendi persi nei tre mesi seguenti agli attacchi, con conseguenze inevitabili sull’export della città. Le imprese hanno dovuto fare i conti con la necessità di aggiornare i loro sistemi di sicurezza che significava altri costi.
Tutto questo però non ha avuto la forza dirompente di una crisi economica. Da considerare infatti che a inizio novembre il Dow Jones Industrial Average era rapidamente tornato ai livelli pre-11 settembre a riprova che le conseguenze economiche post attentati sono state comunque lievi.
“L’11 settembre è stato poco più di un bip”, ha spiegato ad Associated Press Adam Rose, esperto di terrorismo ed economia della University of Southern California. La grande crisi arrivò qualche anno dopo nel 2008 con la bolla immobiliare e le conseguenze in quel caso sono ancora ben chiare nella mente dei risparmiatori.