Economia

Unicredit, non solo Pekao. Rumor anche su fusione Fineco-Banca Generali

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Dopo l’esuberanza della seduta di ieri il titolo Unicredit si trova ora in ribasso del 3,54% quinto al momento fra i peggiori titoli di Piazza Affari nonché il secondo più scambiato del listino.

Nelle ultime due sessioni, si erano susseguite diverse indiscrezioni su possibili cessioni di Banca Pekao e Pioneer, da parte dell’istituto italiano a caccia di capitale, al fine di ridurre l’entità di un aumento di capitale che il mercato dà oramai per annunciato per una cifra compresa fra i 4 e gli 8 miliardi.

Altri rumor riportati dalla stampa indicano anche una fusione in vista per Banca Generali e FinecoBank. Secondo tali rumor, Unicredit potrebbe valutare infatti anche l’opzione di aggregare Fineco Bank, di cui detiene il 56% del capitale, con Generali, per creare un unico gruppo focalizzato sulla consulenza finanziaria e sul risparmio gestito. Secondo i rumor l’operazione potrebbe avvenire attraverso uno scambio di azioni o una fusione. A tal proposito così scrivono gli analisti di Banca Akros, stando a quanto rende noto MIlano Finanza:

“Gli analisti di Banca Akros (rating neutral sul titolo FinecoBank e target price a 6,4 euro) ritengono plausibile una simile operazione, la cui finalizzazione potrebbe aver luogo a seguito della cessione della totalità delle quote di Pioneer, azione che di per sé dovrebbe portare nelle casse di Gae Aulenti circa 3 miliardi di euro. “Questo potrebbe plasmare il secondo maggiore gruppo di gestione finanziaria in Italia, senza tralasciare le possibili sinergie in termini di prodotti, posizionamento e costi”, hanno commentato gli esperti, ricordando che a fine giugno FinecoBank aveva in gestione asset per circa 55,5 miliardi di euro, Banca Generali per 43,6 miliardi”.

L’istituto non ha ancora né confermato né smentito queste voci, così come quelle su Banca Pekao riportate dalla stampa polacca che prefigura una visita del Ceo di Pzu Michal Krupinski a Milano per discutere le trattative. Nessuna conferma neanche per altri rumor, provenienti dal Sole 24 Ore, relative a un a un pre-sondaggio nel settore dell’asset management per la completa cessione di Pioneer.

La combinazione delle cessioni della quota di Pekao (intorno al 40%) sommata a quella di Pioneer dovrebbe generare per Unicredit un incasso da 5 miliardi di euro secondo gli analisti di Banca Imi ossia “130 punti base del capitale” allontanando la “necessità di capitale di Unicredit, che stimiamo a 7 miliardi di euro”.

C’è da aggiungere che il prezzo delle eventuali cessioni sarà un elemento non secondario per quanto riguarda gli asset in questione, la cui vendita comporterebbe sacrifici in termini dei redditi futuri, nel caso di Pioneer, calcolano gli analisti di Banca Imi; si parla di 200 milioni di utile netto annuo, pari all’8% totale.

La rotta verso una serie di dismissioni era già stata indicata dall’ad Jean Pierre Mustier fin dai tempi del suo insediamento manifestando che “tutti gli asset, nessuno escluso” avrebbero potuto potenzialmente essere dismessi per favorire la “generazione di valore incrementale”.