Economia

Russiagate: è solo l’inizio, chi potrebbe essere incriminato

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NEW YORK (WSI) – Si allarga a macchia d’olio il Russiagate. Dopo l’incriminazione del responsabile della campagna di Trump, Paul Manafort e di Rick Gates, ora una nuova tegola cade su Micheal Flynn  consigliere per la sicurezza nazionale da cui poi si dimise a causa di contatti compromettenti con la Russia.

Robert Mueller, a capo dell’inchiesta Russiagate  sulle interferenze di Mosca nelle elezioni statunitensi del 2016, avrebbe raccolto prove sufficienti per accusare definitivamente l’ex consigliere per la sicurezza nazionale incaricato da Trump, come rende noto l’Nbc. Mueller starebbe valutando possibili accuse contro Flynn per riciclaggio di denaro, per aver mentito all’Fbi e per un suo possibile ruolo in un piano per rimuovere un avversario del presidente turco Recep Tayyip Erdogan in cambio di milioni di dollari. Il reato principale riguarderebbe i rapporti dell’ex generale con la Turchia, ma sotto la lente ci sono anche le relazioni con la Russia e le attività di suo figlio.

Anche il figlio di Flynn, Michael G. Flynn, che ha lavorato a stretto contatto con suo padre e lo ha accompagnato durante la campagna elettorale, potrebbe essere incriminato separatamente o contemporaneamente a suo padre, secondo tre fonti che conoscono bene l’ indagine. Flynn senior sarebbe disposto a collaborare con gli investigatori per aiutare suo figlio. Se venisse accusato, sarebbe il primo funzionario amministrativo attuale o ex del presidente Trump ad essere ufficialmente accusato di illeciti criminali da parte del team Mueller.

Il vecchio Flynn, un generale tenente dell’esercito, è stato messo al bando come capo dell’ Agenzia di intelligence della Difesa nel 2014 di è ritirato dall’esercito. Ha poi fondato una società di lobbying, la Flynn Intel Group, dove ha lavorato a stretto contatto con suo figlio. Il giovane Flynn è stato coinvolto nelle operazioni quotidiane dell’ azienda paterna e ha lavorato come suo capo di stato maggiore.