Economia

Riforma del catasto rinviata, stangata per contribuenti

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NEW YORK (WSI) – La riforma del catasto, messa nel cassetto a giugno dell’anno scorso, torna sotto i riflettori. Non si tratta di nulla di imminente, ma il governo non l’ha dimenticata e, secondo quanto riportato nel programma nazionale di riforma (Pnr 2016) rientrante nel Documento di economia e finanza (Def), prevede di attuarla entro il 2018.

I punti salienti della riforma? Li spiega il Sole 24 Ore secondo cui, l’asse portante e’ rappresentato dall’allineamento della banche dati.

Prima di procedere a “interventi più generali e organici”, si precisa nel documento, andranno completate “complesse operazioni di allineamento delle basi dati” già in corso.  In questo modo dovrebbe essere valutato in modo chiaro l’effetto di gettito fiscale che potrebbe finire sul contribuente. Secondo il quotidiano economico, c’è un rischio altissimo del rincaro delle imposte legate al valore della casa.

Nel dettaglio – spiega il quotidiano – la riforma potrebbe colpire tutti coloro che hanno ristrutturato una casa senza informare gli uffici del territorio, dall’altro andrebbe a creare forti disparità di valore nella stessa città.

Non solo. A questo va aggiunto che le tariffe d’estimo dell’attuale sistema catastale fotografano il mercato immobiliare del biennio 1988-89, mercato che è cambiato in modo diseguale tra le diverse aree cittadine.

Il Sole 24 ore prova inoltre a capire come possano cambiare le stime del catasto con la riforma. Un esempio per tutti e’ rappresentato dalle città di Pistoia e Pordenone: nella città toscana la casa-tipo ha un valore di mercato che è il 267% più alto di quello catastale, mentre a Pordenone lo scarto è di appena il 15 per cento.

La riforma del catasto era inserita nella legge delega di riforma fiscale, ma – nonostante le richieste di revisione fossero arrivate anche da Bruxelles – il governo ha deciso di rimandarla, anche perché nel frattempo si accingeva ad eliminare la Tasi sulla prima casa e l’Imu agricola – misure attuate con la legge di Stabilità per il 2016.

Sempre con la manovra, si legge ancora nel Pnr approvato insieme al Def, si sono “privilegiati” interventi sui fabbricati produttivi, risolvendo la questione degli “imbullonati”.