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Per spodestare il dollaro, tra due mesi Cina lancia petroyuan

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Accelera il processo di de-dollarizzazione con la Cina in prima linea per spodestare la valuta americana come riserva mondiale e come divisa utilizzata nel trading del mercato petrolifero.

Secondo indiscrezioni stampa, Pechino potrebbe introdurre nel giro du due mesi un nuovo sistema per prezzare il petrolio, ma a differenza dei contratti basati sul dollaro Usa che attualmente dominano i mercati globali, questo benchmark userebbe la moneta propria lo yuan.

Il piano – secondo rumors riportati dal sito Cnbc – e’ quello di utilizzare la divisa cinese per fissare il prezzo del greggio, usando un contratto futures garantito in oro quotato a Shanghai.

Un piano che al momento sembra lungo e decisamente ambizioso. Ma su cui Pechino non sembra intenzionato a cedere. La Cina è l’importante importatore mondiale di petrolio, e di conseguenza considera logico che la propria moneta venga utilizzata nella determinazione della merce più importante dell’economia globale.

Ma al di là di questo, allontanarsi dal dollaro è una priorità strategica per paesi come la Cina e la Russia. Entrambi i paesi vogliono ridurre la loro dipendenza dalla divisa statunitense, limitando la loro esposizione al rischio di valuta degli Stati Uniti e alla politica dei regimi sanzionatori americani.

Solo qualche giorno fa, in un’intervista alla Cnbc, Carl Weinberg, capo economista e amministratore delegato di High Frequency Economics, ha anticipato che la Cina “obbligherà” l’Arabia Saudita a vendere petrolio in yuan. E quando ciò accadrà, gli altri attori del mercato petrolifero seguiranno l’esempio, abbandonando il dollaro Usa come valuta di riserva mondiale.