Petrolio, gli analisti tagliano le stime
NEW YORK (WSI) – Un rapido apprezzamento del dollaro Usa potrebbe spingere sempre piu’ in basso le quotazioni del del petrolio e il Brent potrebbe scivolare fino a 20 dollari il barile.
A sostenerlo sono analisti di Morgan Stanley, secondo cui a un progresso del 5% del dollaro potrebbe accompagnarsi un declino del 10-25% del prezzo del greggio. “Dato l’apprezzamento del dollaro, uno scenario di prezzi del petrolio a 20-25 dollari e’ possibile solo per questioni valutarie”, si legge in una nota.
Inoltre, in un rapporto datato 8 gennaio e diffuso oggi, Bank of American Merrill Lynch ha abbassato le previsioni 2016 per il Wti da 48 a 45 dollari al barile e quelle sul Brent da 50 a 46 dollari, ma prima di arrivare a questi valori il petrolio scendera’ prima sotto i 30 dollari, a causa di un eccesso di offerta a livello globale. “La guerra dei prezzi all’interno dell’Opec incide in negativo. Inoltre arrivera’ sul mercato il petrolio iraniano e continua il deprezzamento dello yuan”, si legge nella nota.
Oggi, il petrolio scambia sotto a 33 dollari al barile a Londra.
Breaking news
Piazza Affari tiene sopra la parità nonostante le vendite in Europa. In calo Eni dopo la cessione di una quota da parte del Mef
L’azienda globale di media e intrattenimento Warner Bros Discovery ha registrato un calo dell’1,95%. La performance settimanale del titolo segue l’andamento del Nasdaq 100, indicando che il suo movimento è più influenzato dal mercato generale che da eventi specifici dell’azienda. Previsioni indicano una possibile ulteriore discesa verso il supporto a 7,823 USD.
Wall Street inizia la giornata con un’apertura stabile, dopo aver raggiunto nuovi record con l’indice S&P 500. I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati meno del previsto, ma i prezzi all’importazione mostrano segnali di pressione inflazionistica.
Johnson & Johnson ha annunciato l’acquisto della società di biotecnologia Proteologix per 850 milioni di dollari, con l’obiettivo di potenziare il suo portafoglio dermatologico. L’accordo include farmaci candidati per la dermatite atopica e l’asma, con completamento previsto a metà 2024.