Società

Irpef, flop bonus 80 euro: metà a chi ha redditi alti

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NEW YORK (WSI) – Il bonus Irpef da 80 euro è un vero e proprio flop. A certificarlo e’ l’Istat, secondo cui il bonus da 80 euro del governo Renzi, che rappresenta due terzi delle risorse  destinate alla famiglia e all’infanzia, va per metà a lavoratori che vivono in famiglie con redditi alti e medio alti; soltanto un terzo è destinato ai poveri.

Ieri, durante l’audizione dei tecnici dell’istituto di statistica davanti ai senatori della Commissione Lavoro, dove è in discussione il disegno di legge sulla povertà che mira al riordino delle prestazioni sociali,  il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva ha sottolineato che “con una certa frequenza” una singola persona (meritevole o non) beneficia di «un cumulo di più prestazioni”. È così per “quasi un milione di italiani” fra chi riceve assegni sociali, di invalidità e altri sussidi. Questo può indicare che le risorse oltre che poche sono mal distribuite.

L’Italia, rispetto ad altri Paesi europei “spende sistematicamente meno per la protezione dei deboli”. Anche per questo, all’Istat tocca constatare quanto numerose siano le famiglie in condizione di povertà assoluta, in particolare quelle con a carico minorenni.

Dunque “non solo l’Italia è molto lontana” dagli standard di assistenza alle famiglie povere degli altri Paesi Ue, ma soprattutto “si distingue anche per una quota più alta di spesa sociale non sottoposta alla verifica dei mezzi”.

In poche parole, le risorse economiche a sostegno delle famiglie più deboli oltre ad essere esigue sono anche distribuite male. E questo si inserisce in uno scenario drammatico, visto che nel 2015 “1 milione 131 mila”, “quasi l’11% di quelli residenti nel nostro Paese” vive in poverta’. “Il numero di minori poveri assoluti – spiega l’istituto di statistica – risulta oltre il doppio rispetto a quello stimato nel 2011 (523 mila; il 5% del totale) e triplo rispetto a quello del 2008 (375 mila; il 3,7%)”. Rispetto a dieci anni fa (2006) il loro numero si è incrementato del 298,2%.

L’Istat sottolinea anche come “il 18,3% delle famiglie di questa tipologia (143mila individui) continua ad essere in povertà assoluta, per un totale di quasi 183mila minori”.