Economia

Criptovalute: mercati in tilt. Singapore spera tecnologia sopravviva al crash

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Si allarga lo schieramento di banche centrali e autorità che lanciano l’allarme sui rischi delle criptovalute, dopo il mega-rally dell’ultimo anno. Nel coro dei pessimisti si è aggiunto oggi il numero uno della banca centrale di Singapore, Ravi Menon, secondo cui il mercato delle valute digitali finirà male. Ma la speranza è che dopo il crash sopravvivi almeno la tecnologia.

La città-stato, che si è imposto come hub per le fintech, ha sollecitato “estrema cautela” sull’acquisto di criptovalute.

“Spero che quando la febbre sarà scesa, ovvero dopo il crash, la tecnologia legata alle valute digitali e alla blockchain resti intatta“, ha detto Menon, amministratore delegato della Monetary Authority of Singapore (MAS).

Menon – come riporta la Cnbc – ha aggiunto che non esclude la possibilità che in futuro la MAS emettano una criptovaluta direttamente al pubblico, anche se non non è sicuro che sia  una buona idea.

Negli ultimi giorni anche la Banca centrale di Indonesia che ha messo in guardia dai rischi di uno strumento “altamente speculativo”che può essere usato “per il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo”.

Mentre la Corea del Sud ha affermato di star pensando a un divieto degli scambi mentre anche in Cina si pensa di vietare le attività di creazione della moneta (mining) che, peraltro, assorbono enormi quantità di energia.

Kraken va in tilt per diverse ore

La settimana scorsa uno dei maggiori mercati al mondo di criptovalute, Kraken, è andato in tilt ed è rimasto off per diversi giorni, riaprendo i battenti soltanto oggi. Molti clienti del gruppo hanno avuto paura di perdere i soldi dei loro fondi. La storia seppur breve delle criptovalute è infatti costellata da casi di furto di Bitcoin e attacchi informatici.

È per questo che appena si verifica un problema tecnico alle piattaforme di scambio, i clienti si innervosiscono subito. Il blackout è iniziato alle 9 di mattina ora locale di mercoledì scorso ed è durato per altre due sedute. Le operazioni per rimediare ai guai tecnici dovevano durare soltanto due ore, massimo cinque, secondo quanto annunciato dalla società californiana sul suo sito, ma la situazione, evidentemente, si è rivelata più complessa del previsto.

Kraken, uno dei servizi di cui il gruppo CME si serve per prezzare i future sul bitcoin lanciati un mese fa, ha annunciato che i tecnici sono al lavoro per risolvere i problemi “inaspettati e delicati” il più presto possibile. L’azienda di San Francisco ha anche cercato di rassicurare i clienti sul fatto che i loro fondi sono al sicuro“. È il tempo più lungo in cui la piattaforma è rimasta fuori uso dal 2013: è uno dei record di cui il settore del criptovalute non va sicuramente orgoglioso.