Economia

Creval nelle mire degli stranieri, mossa di Citigroup alza chance aumento

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Il Credito Valtellinese nelle mire degli stranieri. Come scrive MilanoFinanza, la minaccia arriva dalla Francia e dagli Stati Uniti dove un fronte unitario, rappresentato dall’imprenditore e finanziere transalpino Denis Dumont e da un gruppo finanziario americano ancora top secret si alleano per la conquista del Creval.

Come? Attraverso la sottoscrizione di un’ampia parte dell’aumento di capitale da 700 milioni resosi necessario quando nelle ultime settimane il titolo è passato da 3 euro a uno e mezzo. Da qui la cura da cavallo con un piano che prevede la cessione di Npl per 1,6 miliardi lordi che sarà deconsolidato attraverso una cartolarizzazione con garanzia pubblica (Gacs); da qui la necessità del rafforzamento patrimoniale. Creval intende inoltre ridurre i costi operativi per 63 milioni entro il 2019, chiudendo 88 filiali e 400 nuovi esuberi da gestire attraverso il fondo di solidarietà della categoria. Con queste iniziative il gruppo guidato da Miro Fiordi intende ripartire dopo un biennio difficilissimo per tutte le banche italiane.

Dopo aver perso nell’ultimo mese il 52,98% e nell’intero anno il 52,54%, Creval mette a segno un colpo molto importante per il successo dell’aumento di capitale. Finora solo Mediobanca era l’istituto deputato a formare il consorzio di garanzia dell’operazione (come Global Coordinator e Bookrunner) avendo siglato un accordo di pre-underwriting lo scorso 7 novembre 2017 ma ier a mercato chiuso il gruppo ha comunicato che il colosso Citigroup è entrato a far parte del consorzio in qualità di Co-Global Coordinator e Joint Bookrunner. Sembra quindi in rodaggio la macchina per l’aumento di capitale da 700 milioni di euro che secondo il manager e alcune indiscrezioni dovrebbe avvenire a febbraio 2018.