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BRICS: dopo la banca, un’agenzia di rating tutta loro

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WASHINGTON (WSI) – I BRICS, le cinque grandi economie emergenti, Brasile , Russia, India , Cina e SudAfrica, hanno discusso concretamente sulla possibilità di istituire un’agenzia di rating che possa aiutare la Nuova Banca di Sviluppo BRICS (NDB) a diventare pienamente operativa.

La NDB è la risposta dei BRICS al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale, che nel 2015 ha aperto la sede a Shanghai in Cina e proprio quest’anno, il 2016, come da accordi iniziali, doveva stabilirsi la sua piena operatività. Proprio sull’operatività della banca verte la discussione tra i ministri delle finanze BRICS e governatori delle banche centrali, avvenuta a margine della riunione annuale di primavera del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. Come riporta un comunicato stampa:

“Le discussioni sono incentrate sulla piena operatività della NDB e sull’agenzia di rating dei BRICS. In merito è stato deciso che un gruppo di lavoro tecnico avrebbe esaminato le questioni in dettaglio”.

I risultati della discussione saranno presentati ai ministri delle Finanze BRICS e governatori delle banche centrali nella loro prossima riunione, ha aggiunto il comunicato.

Durante l’incontro, Arun Jaitley, ministro delle finanze indiano si è complimentato con KV Kamath, presidente del NDB e il suo team per il ritmo veloce con cui la banca ha iniziato le sue operazioni, inizialmente ufficialmente ad aprile con l’approvazione da parte del consiglio d’amministrazione del nuovo istituto bancario del primo pacchetto prestiti, del valore di 811 milioni di dollari, per una serie di progetti nel campo delle energie rinnovabili.

Il pacchetto prevede che il Brasile riceverà 300 milioni di dollari, la Cina 81 milioni di dollari, l’India 250 milioni di dollari e il Sud Africa 180 milioni di dollari, il tutto al fine di supportare una serie di progetti nel settore dell‘energia rinnovabile potenza 2,37 MW. La Banca stima che i progetti nel settore dell’energia rinnovabile nel loro insieme contribuiranno a ridurre la quantità di emissioni nocive di 4 milioni di tonnellate all’anno.