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Ape sociale al debutto, è boom di richieste

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Partenza con botto per l’Ape sociale, ovvero l’anticipo pensionistico previsto per le persone di 63 anni, che rientrano nelle categorie socialmente deboli e che sono in possesso di almeno 30 anni di anzianità contributiva.

Secondo un primo bilancio dell’Inps, alle 11 di sabato scorso, giorno del suo debutto, sono state presentate oltre 300 domande. Chi riceverà l’Ape sociale potrà avere anche il bonus di 80 euro previsto per i redditi da lavoro bassi.

Per quest’anno- come ha confermato Gabriella Di Michele, direttrice generale dell’Inps, in un’intervista al Messaggero, sono disponibili 300 milioni di euro. E “se le risorse lo permetteranno ci sarà una sorta di secondo appello, una nuova scadenza al 30 novembre per le domande tardive. Per il 2018 i fondi disponibili invece raddoppiano”.

Ma chi sono i soggetti che possono richiedere il trattamento pensionistico dell’Ape sociale? Secondo la circolare n. 100 del 16 giugno 2017 pubblicata dall’Inps, i soggetti beneficiari devono avere almeno 63 anni di età. Si tratta di persone che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave; invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%; dipendenti che svolgono da almeno sei anni in via continuativa un lavoro particolarmente difficoltoso o rischioso. I sei anni si possono calcolare nell’ambito degli ultimi sette.

La platea potenziale per il 2017 per l’Ape sociale e i precoci è di 60.000 persone (35.000 per l’Ape sociale e 25.000 per i precoci), mentre altri 45.000 potrebbero avere i requisiti nel 2018 (20.000 Ape sociale e 25.000 precoci).

Fra le domande presentate entro il 15 luglio verrà predisposta una prima graduatoria. Se i requisiti per ottenere l’indennità Ape sono raggiunti prima del primo maggio o tra questa data e il 15 luglio il beneficio sarà concesso retroattivamente o dal primo maggio o dalla data di raggiungimento del requisito.

L’indennità è corrisposta per 12 mensilità nell’anno, fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia o comunque fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata. Nel caso in cui le risorse finanziarie stanziate siano insufficienti rispetto al numero degli aventi diritto, la decorrenza dell’indennità è differita dando priorità ai richiedenti più anziani.