Società

Ambiente, risorse finite: dal 2 agosto l’umanità vive a credito

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Ormai in poco più di un semestre l’uomo ha già consumato le risorse naturali dell’ambiente in cui viviamo e che in teoria dovrebbero durare un anno intero. Secondo i calcoli di Global Footprint Network abbiamo difatti già finito tutte le risorse naturali a disposizione qui il nostro pianeta può produrre in un anno e da oggi mercoledì 2 agosto fino al 31 dicembre l’umanità vivrà a credito.

È il giorno del superamento delle risorse ambientali (“Earth overshoot day” in inglese) è viene calcolato ogni anno dall’istituto di ricerche con sede a Oakland, in California, sulla base di 15 mila dati delle Nazioni Uniti. Le informazioni e i numeri consentono di mettere a confronto “l’orma ecologica” che l’uomo lascia sulla Terra, ossia allo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta, con la biocapacità della natura, ossia la capacità di ricostituire le sue risorse e assorbire i gas dell’effetto serra.

Secondo questi calcoli, il consumo dell’uomo supera del 70% le risorse disponibili nell’ambiente. In poche parole, l’equivalente di 1,7 pianeti è necessario per accontentare i bisogni degli essere umani. Perché e come contraiamo questo debito nei confronti della Terra e dell’ambiente che popoliamo? Tagliando alberi a un ritmo superiore a quello della loro crescita, per esempio. Pescando più di pesci nei mari di quelli che nascono ogni anno. Producendo emissioni di carbone nell’aria che le foreste e gli oceani possono assorbire.

Le conseguenze sull’ambiente di questo consumo sfrenato, o per lo meno superiore a quello che dovrebbe essere per raggiungere un naturale equilibrio dell’atmosfera e della natura, si fanno già sentire sul globo terrestre, vittima di una serie di fenomeni debilitanti e dannosi quali: deforestazione, calo della biodiversità, scarsità d’acqua, acidificazione degli oceani, erosione del suolo, accumulo di rifiuti e aumento della concentrazione di diossido di carbonio CO2 nell’atmosfera.

Le "jour du dépassement" de la Terre n'a cessé d’avancer depuis 1969.