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Wall Street: stretta Fed più lontana, S&P segna nuovo record

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NEW YORK (WSI) – Chiusura in frazionale rialzo per Wall Street con S&P 500 e Nasdaq che potrebbero chiudere in territorio record. Una serie di dati macroeconomici deludenti rafforza la tesi secondo cui la Federal Reserve non ha fretta di alzare i tassi di interesse.

Nel finale: Dow Jones resta fermo a 18.285 punti, lo S&P 500 guadagna lo 0,23% a 2.130 punti, il Nasdaq segna un aumento dello 0,38% a 5.090 punti.

L’azionario americano resta tuttavia intrappolato in un ristretto trading range: con la stagione delle trimestrali ormai finita, sembra che gli investitori siano in attesa del prossimo catalizzatore. I volumi di scambio restano contenuti in vista del lungo fine settimana: lunedì la borsa americana resterà chiusa per celebrare il Memorial Day.

Il petrolio a luglio ha chiuso in aumento del 2,95% 60,72 dollari al barile.

Gli investitori non sembrano dunque preoccupati di un rialzo prematuro dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, soprattutto dopo i verbali della riunione di aprile diffusi ieri e in cui i governatori reputano improbabile una stretta a giugno (cosa che per altro era data per scontata dal mercato). Ipotesi rafforzata dopo sfilza di nuovi dati deludenti pubblicati nel corso della giornata.

Si parte dalle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione al 16 maggio, che sono salite di 10mila unità a 274mila. Il dato comunicato dal dipartimento del lavoro è peggiore delle attese, che erano per un aumento più modesto a 271mila. Le richieste continuative al 9 maggio sono calate di 12mila unità a 2,211 milioni, arrivando al livello più basso dall’11 novembre del 2000.

Migliora anche se resta negativo l’indice Chicago Fed National Activity ad aprile che è passato a -0,15 punti dai -0,36 punti di marzo. Un indice negativo è sinonimo del fatto che l’attività cresce al di sotto del trend storico. La media a tre mesi e’ passata a -0,23 punti da -0,27 punti.

Delude anche l’indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero, sceso a 53,8 punti in maggio dai 54,2 di aprile. Il dato è inferiore alle attese degli analisti, che si aspettavano una crescita a quota 54,6 punti. Idem per le vendite di case esistenti che nel mese di aprile sono scese del 3,3% a 5,04 milioni di unita’. Il dato reso noto dal dipartimento del Commercio e’ inferiore alle attese, che erano per un aumento dell’1% a 5,24 milioni. Le case invendute in maniera continuativa si sono assestate a 5,3 milioni di unita’. Il prezzo mediano e’ aumentato dell’8,9% annuo a 219.400 dollari.

Migliore delle attese invece il superindice sull’andamento dell’economia calcolato dal Conference Board che è salito dello 0,7% ad aprile. Il dato è migliore delle attese degli analisti, che si aspettavano un incremento limitato allo 0,3%.

In ambito societario, volano i titoli Best Buy dopo risultati trimestrali migliori del previsto. Intanto e’ sell-off per Lumber Liquidators (-16%): l’amministratore delegato lascia a sorpresa il rivenditore di legno per pavimenti che potrebbe avere posato in molte case americane pavimenti in laminato prodotti in Cina e che contengono livelli oltre i limiti di una sostanza cangerogena. Alla chiusura dei mercati arriveranno i conti di Gap e Hewlett-Packard.

Sul valutario, l’euro +0,51% a $1,1148. Dollaro/yen -0,32%, a JPY 120,95. Euro/franco svizzero +0,15% a CHF 1,0409. Contro la sterlina +0,25% a GBP 0,7155.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio +0,51% a $59,28 al barile, Brent +0,40% a $65,29. Oro +0,12% a $1.210,10, argento +0,51% a $17,20.

(DaC-MT)