Società

Wall Street si risolleva

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Chiusura positiva a Wall Street sostenuta da industriali (+0.67%), tech (+0.66%), utilities (+0.64%) ed health care (+0.6%).

Nel giorno in cui sono scattati altri 4 arresti a Boston (Massachusetts), Red Rock (Texas), Santa Clara e San Diego (California) da parte dell’Fbi all’interno delle indagini sul maxi caso di insider trading i titoli finanziario hanno archiviato la giornata piatti cosi’ come le tlc.

I dati macro odierni, per quanto superiori alle previsioni, non hanno funzionato da market mover. Il dato sull’avvio dei cantieri edili a novembre e’ rimbalzato piu’ delle attese. Le richieste per sussidi di disoccupazione, diminuite di 3000 unita’ a 420000, sono state migliori delle stime cosi’ come l’indice che misura l’attivita’ manifatturiera nell’area di Philadelphia, tornato ai massimi di agosto.

Il mercato, dopo un iniziale sbandamento, ha digerito e dimenticato la trimestrale deludente del corriere FedEx (FDX), considerato il baromentro dell’economia Usa ma alla fine il titolo ha segnato un +1.98%.

I listini d’Europa hanno chiuso pressoche’ invariati. I fari sono stati puntati sul vertice Ue. La riunione dei leader europei di oggi e domani a Bruxelles ha all’ordine del giorno il potenziamento del fondo salva-stati (dovrebbe entrare in vigore dal 2013) e l’aumento di capitale della Banca Centrale europea (confermato).

Il presidente della Commissione Ue Barroso ha dichiarato che c’e’ tutta l’intenzione di difendere l’euro. Il direttore generale del Fmi ha ribadito che l’outlook globale resta incerto.

Si segnala l’asta di titoli di stato spagnoli. All’indomani del monito arrivato da Moody’s per un possibile downgrade, Madrid e’ riuscita a vendere bond per 2.4 miliardi di euro ma qualche analista si aspettava di piu’. Il dato piu’ importante e’ pero sui rispettivi rendimenti: i titoli a 15 anni (618 milioni) hanno toccato 5.986% dal 4.552% dell’asta del 21 ottobre con una domanda rispetto all’offerta di 2.5 volte contro 1.4. Lo yield dei bond a 10 anni e’ passato a 5.485% dal 4.632% del 18 novembre con bid-to-cover ratio di 1.67 volte contro 1.84 dell’asta precedente.

Il premio rischiesto dagli investitori per avere in portafoglio titoli spagnoli a 10 anni rispetto all’equivalente Bund tedesco si e’ confermato intorno al 2.5%, stando ai dati FactSet Research, contro il 2.4% di ieri. Il costo per assicurarsi contro il possibile default del paese si e’ ampliato con il credit default swaps a 5 anni a 323 punti base da 320 di ieri. Questo significa che per assicurare $10 milioni di titoli spagnoli servono $323.000 all’anno.

Piazza Affari, la peggiore tra i principali listini Ue, ha risentito dell’andamento delle banche dopo i giudizi di Royal Bank of Scotland, che ha avviato la copertura sui titoli bancari italiani, emettendo pero’ rating sell su Ubi Banca, Monte dei Paschi, Banca Popolare di Milano. La copertura dei titoli Mediobanca e Unicredit e’ stata avviata con una valutazione “hold”, mentre l’unico “buy” e’ stato ricevuto da Intesa SanPaolo.

Oggi e’ arrivato anche il conto Basilea 3. Di fatto, per adeguarsi alle nuove norme che saranno introdotte gradualmente dal primo gennaio del 2013, il sistema bancario italiano subira’ un impatto di circa 40 miliardi di euro.

Come se non bastasse il centro studi di Confindustria ha tagliato le stime sul Pil italiano, affermando che l’Italia delude e che la sua economia rimane indietro.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna gennaio calati dell’1% a quota $87.70 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro ha segnato -1.1% a $1372 l’oncia. Quello dell’argento con la medesima scadenza ha perso l’1.5% a $28.78. Sul fronte valutario l’euro hya registrato un rialzo dello 0.19% a quota $1.3238. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale e’ a quota 3.4770% dal record di ieri a 3.563% ma la giornata e’ stata molto volatile con top intraday al 3.56%.