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WALL STREET: SECONDO PEGGIOR CALO DELL’ANNO

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La sessione di borsa a New York si e’ chiusa con gli indici in forte calo. Le preoccupazioni degli operatori sull’outlook economico hanno originato un’ondata di vendite che ha cancellato interamente i rialzi realizzati nell’arco della settimana. Il Dow Jones ha ceduto il 2.51% a 12266, l’S&P500 il 2.71% a 1330, il Nasdaq ha perso il 2.58% a 2271. Gli ultimi aggiornamenti macro e gli annunci societari hanno evidenziato un deterioramento delle condizioni in diversi comparti, rafforzando la minaccia della recessione. Nel mese di febbraio l’indice industriale e l’S&P500 hanno registrato cali superiori ai 3 punti percentuali, la perdita ammonta al 5% per il Composite.

Negativi gli ultimi dati sulla congiuntura Usa che hanno segnalato una contrazione dell’attivita’ manifatturiera nell’area di Chicago, e un notevole calo della fiducia dei consumatori rispetto al mese precedente. Il dato sulla spesa al consumo di gennaio e’ avanzato dello 0.4% a gennaio; il rialzo scompare pero’ se tenuto conto del progresso registrato dall’inflazione.

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“Il mercato continua ad essere sotto pressione a causa della crisi finanziaria, ancora non risolta, e dei deludenti dati sull’economia” si legge in una nota diffusa da Commerzbank. “Dopo la testimonianza di Bernanke al Congresso, che ha di fatto aperto le porte ad ulteriori tagli dei tassi, sono montate le preoccupazioni sull’effettiva crescita della piu’ importante economia mondiale” e’ il parere degli analisti di ABN Amro. “Di certo non ci mancano le notizie negative” ha affermato Michael Magiera, senior analyst di Manning & Napier Advisors, gestore di un portafoglio da $17 miliardi nella divisione di New York. “Ci vorra’ un bel po’ di tempo per uscire da questa situazione”.

Le societa’ dell’indice S&P500 hanno riportato un calo medio del 23% sui profitti del 2007; le stime sui risultati del trimestre in corso sono per un abbassamento del 3% su base annuale. La banca d’affari Citigroup si aspetta “un moderato ma prolungato rallentamento dell’economia a stelle e strisce, associato ad un Pil inferiore al punto percentuale nel 2008 e leggermente superiore nel 2009”. Gli analisti hanno di conseguenza dovuto rivedere al ribasso le stime sugli utili aziendali.

Le notizie giunte dal fronte societario non hanno offerto alcun supporto ai listini. Il titolo del colosso assicurativo American Internation Group (AIG) e’ arretrato del 7% circa dopo che la societa’ ha riportato nell’after hour di giovedi’ sera un deficit trimestrale di $5.29 miliardi, il peggiore in 89 anni di attivita’. L’azienda ha annunciato di attendersi nuove svalutazioni nei prossimi mesi.

In una nota diffusa dalla banca d’affari svizzera UBS si legge che le perdite complessive sul mercato del credito quest’anno ammonteranno a $600 miliardi dai $160 in svalutazioni riportati dalla scorsa estate ad oggi sulla scia della crisi subprime. E l’annuncio di AIG conferma come le banche non siano le sole protagoniste coinvolte nella crisi.

La forte incertezza sui mercati ha spinto i futures sui fed funds a prezzare per la prima volta una maggiore possibilita’ di un taglio dei tassi di 75 punti base anziche’ di un abbassamento di mezzo punto percentuale nel meeting del 18 marzo. Le probabilita’ sono schizzate al 70% dal 36% di giovedi’ e dal misero 2% di appena una settimana fa.

Nel comparto tecnologico, vendite sulla societa’ informatica Dell (DELL): i ricavi registrati nell’ultimo trimestre dall’azienda non hanno rispettato le stime degli analisti. L’azione e’ arretrata del 4.65%. Il titolo della societa’ telecom Sprint (S) e’ scivolato ai minimi del 2002 a causa delle previsioni fornite da un’analista sul proseguimento delle cancellazioni da parte degli abbonati.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso in calo dopo aver superato la barriera dei $103 durante la sessione ‘overnight’. I futures con consegna aprile hanno archiviato la sessione a quota $101.84 al barile, in ribasso di $0.75. Sul valutario, euro poco variato nei confronti del dollaro, sempre vicino ai massimi assoluti Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5178. Nuovo record per l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in rialzo di $7.50 a $975.00 all’oncia. Ancora in forte progresso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.53% dal 3.71% di giovedi’.

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