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Wall Street piatta. JP Morgan: S&P +17% a 2075 entro fine 2014

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NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude in lieve rialzo col Dow Jones che guadagna +0,10% a 15.755,36 punti, il Nasdaq +0,06% a 4.000,98 punti mentre l’indice S&P500 ha chiuso invariato ma in frazionale ribasso (-0,01%) a 1.775,31 punti.

Sul mercato dei Treasuries, i tassi dei titoli di stato Usa con scadenza a 10 anni sono praticamente immobili al 2,88%.

L’indice allargato S&P 500 rimane dunque sui minimi di un mese. “Potremmo assistere a un po’ di stabilizzazione sui mercati dopo gli ultimi giorni di debolezza – ha commentato in una intervista rilasciata a Bloomberg Veronika Pechlaner, gestore di investimenti presso Ashburton Jersey – L’accordo sul budget è un fattore positivo per l’ azionario Usa nel lungo termine, in quanto rimuove il rischio di un altro shutdown del governo. I mercati hanno mostrato comunque debolezza per le preoccupazioni per quanto farà la Fed. Dunque, in assenza di tapering, potremmo assistere a una lieve ripresa (di Wall Street) a fine anno”.

Il verdetto della Fed arriverà alla fine della riunione di due giorni in calendario i prossimi 17 e i 18 dicembre. Si capirà la prossima settimana se, sulla scia di notizie economiche positive diffuse negli ultimi giorni, Ben Bernanke deciderà di iniziare a diminuire la portata di acquisti – al momento di $85 miliardi al mese – di Treasuries e bond legati ai mutui con cui ha iniettato liquidità sui mercati finanziari per anni.

Basti pensare che lo S&P 500 è scambiato a un valore superiore di oltre +162% dal minimo in 12 anni testato nel 2009.

Sulla performance dell’indice è ottimista Thomas Lee, responsabile strategist dell’azionario americano presso JP Morgan, che in una nota ha scritto che lo S&P 500 potrebbe salire +17% a 2.075, entro la fine del prossimo anno, sulla scia dell’accelerazione della crescita dei profitti e grazie anche alla politica monetaria, che a suo avviso rimarrà accomodante. A presentare le opportunità più ghiotte saranno i titoli delle società tecnologiche.

Lo S&P è balzato +24% nel 2013, ed è orientato a chiudere l’anno con il guadagno annuo più sostenuto dal 2003.

La Camera dei Rappresentanti ha approvato il primo accordo sul budget bipartisan negli ultimi quattro anni.

Tra i titoli protagonisti della seduta Adobe Systems, che ha segnato un rialzo superiore a +6% dopo la notizia degli abbonamenti del quarto trimestre del suo software online Creative Cloud, che si sono confermati migliori delle previsioni. Il colosso che ha creato Photoshop e Acrobat ha anche riportato vendite nel trimestre di $1,04 miliardi, meglio delle attese.

Dal fronte economico, reso noto l’indice dei prezzi alla produzione, in calo a novembre -0,1%, dopo il -0,2% di ottobre e il -0,1% di settembre. L’ultima volta che i prezzi sonpo scesi per tre mesi consecutivi è stato alla fine del 2012. La componente core, che esclude le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari, è salita +0,1%.

Sul mercato dei cambi occhio al balzo del dollaro nei confronti dello yen: il biglietto verde è salito fino a 103,70/103,74, un livello che non si vedeva dall’ottobre del 2008. Anche l’euro ha testato un nuovo commodities, i futures sul petrolio -0,88% a $96,56, oro +0,64% a $1.231,70.