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WALL STREET ESTENDE IL RALLY, BEAR STEARNS +115%

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I listini americani continuano a muoversi in buon rialzo a meta’ giornata (controlla la performance in tempo reale sulla pagina iniziale). All’indomani della pausa per le vacanze pasquali e dopo la buona performance messa a segno negli ultimi giorni sulla scia del taglio ai tassi d’interesse al 2.25%, i listini estendono il rally dunque, supportati dalle notizie incoraggianti giunte nelle ultime ore dal settore finanziario. Il calo dei prezzi delle commodities inoltre sta allentando gradualmente le tensioni sulla dinamica inflazionistica.

La banca d’affari JP Morgan (JPM) ha raggiunto un accordo con Bear Stearns (BSC) per rilevare la societa’ ad un prezzo di $10 per azione, sensibilemnte maggiore dell’offerta iniziale di soli $2/share avanzata due settimane fa, subito dopo l’annuncio della societa’ sulla grave situazione di liquidita’. Il titolo BSC e’ schizzato di oltre il 100% sulla notizia, ora scambiato a $13.07.

L’operazione implica un valore di $1.19 miliardi per la societa’, una frazione della valutazione che aveva prima del collasso. A partecipare alla transazione e’ anche la Federal Reserve Bank di New York che garantira’ un prestito da $30 miliardi per lo svolgimento delle regolari operazioni. Il fatto sta avendo l’effetto di trainare al rialzo l’intero comparto finaniario: lo Spider XLF e’ in progresso del 3%, Citigroup (C) segna +6%, risultando il miglior componente del Dow Jones, bene anche Merrill Lynch (MER) e Morgan Stanley (MS).

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Alcuni segnali positivi sono emersi dal settore immobiliare, con le vendite di case esistenti cresciute del 2.9% a febbraio. Un rialzo del tutto inatteso dagli analisti, che avevano previsto un’ulteriore contrazione del dato.

“Stiamo anche assistendo ad un evidente sell-off nel comparto delle commodities. Cio’ potrebbe fornire un buona spinta all’azionario” afferma Peter Cardillo, analista e capo degli investimenti di SW Bach. La scorsa settimana i prezzi energetici e dei metalli preziosi hanno ritracciato bruscamente dai picchi registrati nei giorni precedenti. I timori su recessione e ‘credit crunch’ avevano spinto gli investitori a puntare sui beni rifugio, tra cui l’oro, arrivato oltre la soglia dei $1000 l’oncia.

Al momento sia il petrolio che l’oro trattano poco distanti dai livelli di chiusura della scorsa settimana. I futures con consegna maggio sul greggio segnano un ribasso di $0.05 a $101.79 al barile. In rialzo di $3.40 a $923.40 l’oro. Sul valutario, l’euro e’ in lieve flessione nei confronti del dollaro a quota 1.5396. Giu’ infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.5020%.

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