Società

WALL STREET: AL GIRO DI BOA INDICI USA NEGATIVI

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*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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La sessione di oggi si e’ aperta in denaro, ma poco dopo i maggiori indici hanno invertito tendenza. Il prezzo del greggio e’ a $56.50 al barile, in rialzo del 2%. Il dato macro sulla fiducia dei consumatori rilasciato dall’Universita’ del Michigan e’ risultato a 92.6 rispetto alle stime di 92.5. Infine, il dato sull’indice ISM, previsto per il prossimo martedi’, e’ stato invece pubblicato oggi per errore, risultando superiore alle attese.

Al momento, l’indice Dow Jones e’ in ribasso di 46 punti a 10457, il Nasdaq è in ribasso di 8 punti a 1990 e l’S&P500 sta perdendo 2 punti a 1178.
Negative le performances dei settori semiconduttori, biotecnologia, trasporti, linee aeree e “retail”; in rialzo invece energia, costruzioni, software e servizi per le telecomunicazioni.
L’indice VIX si trova al livello di 13.68. L’indice ”advance/decline” sta facendo registrare una lettura di +100. I volumi sul NYSE sono di 744 milioni di titoli scambiati.

L’indice Dow Jones ha chiuso a quota 10503, rimanendo al di sopra dell’area di supporto compresa fra 10400 e 10300. Per la quarta volta consecutiva, fine novembre, inizio dicembre, gennaio 05 e ieri, il livello di 10400 ha “tenuto”. Siamo dell’opinione che, sia da un punto di vista tecnico che psicologico, sarebbe importante se il mercato fosse in grado di tornare a quota 10600 prima di un nuovo ritracciamento.

TRADING OPERATIVO:

Questa mattina, abbiamo deciso di chiudere la nostra posizione rialzista su FO, con una leggera perdita e abbiamo poi ricoperto la posizione su WGO, con un discreto guadagno.

Tra le posizioni rimaste, si stanno distinguendo in positivo i titoli di YHOO +1.6% e CHK +1%. In negativo invece NVLS –0.5%, THQI –1.1%, MERQ –1.3% e HANS –0.7%. Infine, GILD, IMAX e USNA non fanno segnare cambiamenti di rilievo.

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WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 11 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:

Lunedi’ mattina, non saranno pubblicati dati macro.

POSIZIONI RIALZISTE:

GILD (APERTA IL 27/9 A $35.80; ATTUALE $35.93; PERF +0.36%)

NMGA (APERTA IL 23/11 A $68.40; CHIUSA IL 16/3 A $86.70; PERF +26.75%)

NVLS (APERTA IL 3/12 A $29.40; ATTUALE $26.58; PERF –9.59%)

YHOO (APERTA IL 13/12 A $37.65; ATTUALE $34.46; PERF –8.47%)

FO (APERTA IL 18/2 A $83.60; CHIUSA IL ¼ A $83.02; PERF –0.69%)

THQI (APERTA IL 25/2 A $27.10; ATTUALE $27.81; PERF +2.62%)

SPLS (APERTA IL 9/3 A $32.60; CHIUSA IL 16/3 A $31.11; PERF –4.57%)

IMAX (APERTA IL 11/3 A $10.22; ATTUALE $9.24; PERF –9.59%)

FFIV (APERTA IL 14/3 A $54.35; CHIUSA IL 13/3 A $55.60; PERF +2.30%)

TSRA (APERTA IL 15/3 A $41.60; CHIUSA IL 17/3 A $39.50; PERF –5.05%)

CHK (APERTA IL 17/3 A $22.35; ATTUALE $22.20; PERF –0.67%)

USNA (APERTA IL 21/3 A $45.0; ATTUALE $47.20; PERF +4.89%)

MERQ (APERTA IL 24/3 A $46.55; ATTUALE $46.76; PERF +0.45%)

HANS (APERTA IL 24/3 A $53.40; ATTUALE $59.58; PERF +11.57%)

POSIZIONI RIBASSISTE:

FRE (APERTA IL 16/3 A $65.98; CHIUSA IL 23/3 A $63.25; PERF +4.14%)

WGO (APERTA IL 18/3 A $32.38; CHIUSA IL ¼ A $31.55; PERF. +2.56%)

MBI (APERTA IL 21/3 A $57.60; CHIUSA IL 23/3 A $56.45; PERF +2%)

BORSA: INDICI USA GIU’ CON TIMORI INFLAZIONE/ANSA

Per la Borsa statunitense l’ apertura di seduta era stata oggi positiva, paradossalmente proprio perché il dato relativo al numero dei posti di lavoro aggiuntivi creati dal sistema economico americano a marzo – 110.000 – è stato largamente inferiore alle attese.

Proprio queste statistiche, peraltro, avevano al tempo stesso ridimensionato il timore di una stretta di politica monetaria più agguerrita del previsto da parte della Fed, dando così ossigeno al mercato azionario.

In seguito sono arrivati però altri dati congiunturali, riferiti agli indici ISM rispettivamente per il comparto manifatturiero e per i servizi (diffusi entrambi oggi per un errore materiale, in quanto in calendario c’era solo il primo dei due) che hanno riproposto l,’ allarme per l’ andamento dei prezzi e per un tasso di crescita più sostenuto del previsto.

Come conseguenza, gli indici di Borsa sono passati in territorio negativo, mentre il mercato dei cambi ha registrato un recupero del dollaro, sulla scia appunto di un riproporsi di uno scenario di rialzo dei tassi d’ interesse più sostenuto.

Per il resto, la seduta odierna è povera di spunti d’ interesse, salvo il fatto che American International Group (AIG), il colosso assicurativo che è finito di recente in una ‘bufera’ per via delle improprietà di natura contabile e per l’ uscita di scena di Maurice ‘Hank’ Greenberg, è sceso di un altro 5,6%, a 52,3 dollari.

Fra i titoli più scambiati, si segnala invece il rialzo di Exxon Mobil, che sale di 38 cents, a 59,98 dollari, beneficiando del fatto che il prezzo del petrolio è tornato sui massimi storici. Bene anche ChevronTexaco, +85 cents, a 59,16 dollari. Fra i tecnologici, Qualcomm – uno dei maggiori produttori mondiali di chips per la telefonia mobile – perde 82 cents, a 35,81 dollari.

Nel comparto auto, Delphi – leader mondiale nella componentistica – cede undici cents, a 4,37 dollari, appesantito dal fatto che il FBI ha avviato un’ indagine sui criteri contabili seguiti dal Gruppo. Fra i maggiori ribassi, ancora una volta si distingue in negativo Taser International, azienda salita a suo tempo alla ribalta per il successo ottenuto dalle armi ad effetto stordente da lei prodotte.

Il titolo perde 1,65 dollari, a 10,35 dollari, in quanto nei primi tre mesi dell’ anno le vendite sono diminuite a dieci milioni di dollari da 13,1 milioni di un anno fa. Nel comparto commerciale, Best Buy lascia sul terreno il 4,9% a 52,37 dollari, la performance peggiore nell’ indice S&P 500, in quanto il Gruppo ha comunicato di aspettarsi per l’ esercizio fiscale 2006 un utile derivante da operazioni continuative di 2,95/3,1 dollari, contro i 3,31 dollari stimati dagli analisti.

Tornando ai titoli hi-tech, Red Hat – maggiore distributore del sistema operativo per computer Linux – sale invece di 1,42 dollari, a 12,33 dollari, in quanto nel quarto trimestre fiscale le vendite sono schizzate al rialzo, +56% a 57,5 milioni di dollari.

Attorno alle 18.50 ora italiana l’ indice Dow Jones perde lo 0,28% a 10.474,87 punti, il Nasdaq composite lo 0,31% a 1.993,11 e lo S&P 500 segna -0,09% a 1.179,56.