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WALL ST.: SETTIMANA DA DIMENTICARE PER LE BORSE USA

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Ancora una seduta negativa per gli indici Usa che estendono ampiamente le perdite di giovedi’. Il Dow Jones cede l’1.19% a 10.297, l’S&P500 perde lo 0.76% a 1.191, il Nasdaq arretra dello 0.84% a 2.053. Per l’indice industriale il bilancio settimanale e’ particolarmente negativo, data la perdita di circa il 3%. A pesare sui listini sono il rincaro del petrolio e le previsioni deludenti sugli utili societari del secondo trimestre.

E’ evidente come il comparto energetico rappresenti, al momento, un fattore di primaria importanza nelle decisioni degli investitori. Le notizie positive giunte dal fronte macro, infatti, non sono state sufficienti a far ripartire gli acquisti.

Nel mese di maggio gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono balzati del 5.5%.
L’incremento e’ stato guidato principalmente dalla forte domanda per i veicoli aerei, in particolar modo da una maxi commessa al colosso Boeing. L’indicatore si e’ rivelato nettamente superiore alle stime del mercato. Gli analisti si aspettavano in media un incremento dell’1.5%.

Il dato sulla vendita di case nuove ha evidenziato la continuazione del momento positivo del mercato immobiliare. Nel mese di maggio l’indicatore ha registrato un aumento del 2.1 % al livello di 1.298 milioni di unita’. Il dato, che si riferisce alla vendita di unita’ abitative unifamiliari di nuova costruzione, si e’ pero’ rivelato inferiore alle attese del mercato. Le previsioni degli economisti erano in media per un valore di 1.32 milioni di unita’.

Il petrolio resta, l’ “osservato speciale” del momento. L’oro nero ha esteso il rally delle ultime giornate poco al di sotto dell’importante soglia dei $60. Il contratto future con scadenza agosto e’ avanzato di 42 centesimi a quota $59.84 al barile.

Il rialzo settimanale e’ pari all’1%. Il massimo di chiusura e’ stato registrato lo scorso lunedi’ a quota $59.88. Il record storico e’ stato toccato ieri a quota $60.06. A causare la corsa del petrolio sono alcune preoccupazioni sulla quantita’ di output che, secondo le stime, non sara’ in grado di far fronte alla crescente domanda di benzina.

Passando alla cronaca societaria, a livello settoriale hanno registrato le peggiori performance il comparto aereo (XAL –3%), network (NWX –2%) e quello delle costruzioni (HGX –1.7%). Si e’ distinto in positivo, invece, il settore di brokeraggio (XBD +1.95%).

Relativamente ai singoli titoli, negativa la prova di Alcoa, sceso di oltre il 3%, in seguito all’annuncio di un taglio di 6.500 posti di lavoro. Male anche la societa’ farmaceutica Merck, danneggiata dai commenti di Morgan Stanley secondo cui il titolo sara’ caratterizzato da un’elevata volatilita’ dovuta agli sviluppi sull’antidolorifico Vioxx.

Tra gli altri componenti del Dow Jones ad aver riportato una particolare perdita citiamo Boeing, Hewlett-Packard e Home Depot. Le uniche blue chip ad aver terminato la seduta in positivo sono state Johnson & Johnson, General Motors, General Electric, American Express e Citigroup. Qust’ultima ha ufficialmente annunciato un accordo che prevede la cessione della divisione “asset management” a Legg Mason. L’affare ha un valore di $3.7 miliardi.

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In ambito di merger & acquisition, US Airways ha comunicato che acquisira’ American West Airlines. L’operazione si aggira intorno a $1.5 miliardi. Sull’accordo erano emersi dei dubbi relativi ad una probabile posizione dominante della nuova societa’. L’autorita’ garante antitrust ha pero’ dato il via libera all’operazione sostenendo che l’accordo non danneggera’ le concorrenti e che il nuovo gruppo sara’ in grado di offrire un servizio piu’ efficiente.

Sugli altri mercati, l’euro e’ in progresso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.21. In calo l’oro. Il future con scadenza agosto ha ceduto $1.20 a quota $442. In rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.92% dal 3.96% di giovedi’.

BORSA: NY NEGATIVA, TIMORI SU NUOVA IMPENNATA PETROLIO

24 Giugno 2005 23:25 NEW YORK (ANSA) – Le Borse statunitensi terminano la settimana con una seduta in territorio negativo: il Dow Jones cede l’1,18% a 10.298,07 punti, il Nasdaq a quota 2.053,27 (-0,84%) e lo Standard & Poor’s 500 a 1.191.54 punti (-0,77%). Il prezzo del petrolio che staziona attorno ai 60 dollari al barile e l’andamento degli investimenti aziendali che ha deluso le attese a maggio raffreddano ulteriormente gli entusiasmi sull’effettiva solidità di una ripresa economica che pure in base alle statistiche appare sostenuta.

Se ieri il mercato azionario aveva chiuso in decisa flessione sulla scia dell’ennesimo record a 60 dollari del prezzo del greggio, oggi il dato relativo all’andamento degli ordini di beni durevoli – che a maggio ha registrato un calo dello 0,2% se si prescinde dall’apporto della componente Trasporti – ha dato un’ulteriore delusione. Questo significa infatti che gli investimenti aziendali non stanno mostrando un miglioramento e, a questo punto, la Federal Reserve dovrebbe aumentare con ogni probabilità la prossima settimana il costo del denaro, per la nona volta di fila. Una prospettiva che ovviamente non piace al mercato azionario.

Per quanto riguarda i singoli titoli, Alcoa, il numero 1 mondiale dell’alluminio che ha preannunciato il taglio di 6.500 posti di lavoro, perde il 2,68%, a 26,46 dollari. Nel comparto sanitario, Guidant registra un tonfo del 6,85%, a 61,82 dollari, dopo aver comunicato l’esistenza di un difetto su alcune tipologie di defibrillatori cardiaci. All’opposto, in questo stesso settore, brillano sia Medtronic (+2,09% a 52,72 dollari) che Jude Medical (+25,03% a 42,20 dollari) in quanto sul conto di queste due società un analista di Jefferies & Co ha rettificato al rialzo la valutazione sui titoli al livello di ‘buy’, cioé comprare.

Nel comparto elettronico, Solectron cede il 4,19%, a 3,66 dollari, in quanto l’utile al netto di alcuni oneri sarà pari a tre cents per azione nel trimestre in corso, al di sotto dei cinque cents previsti dagli analisti di Thomson Financial. Fra i finanziari vola Legg Mason (+15,31% a 98 dollari), dopo che la società d’investimento e di brokeraggio ha raggiunto un accordo per acquisire Permal Group (hedge fund) per un importo massimo di 1,4 miliardi di dollari. Al tempo stesso, Legg Mason ha trovato un’intesa con Citigroup (+0,15% a 46,95 dollari) – il maggiore istituto di credito al mondo – per operare uno swap fra le attività di brokeraggio e quelle di asset management, per un’operazione che vale circa 3,7 miliardi.

Bene Morgan Stanley (+2,71% a 53,12 dollari) all’indomani della transazione da 155 milioni di euro con Parmalat per chiudere la vicenda del collocamento di un bond da 300 milioni, strutturato pochi mesi prima del default del gruppo alimentare. Fra i farmaceutici, bene Gilead Sciences (+0,80% a 41,75 dollari), in quanto l’ azienda ha comunicato che intende riacquisire i diritti relativi al Tamiflu, un antinfluenzale che potrebbe provocare gravi effetti collaterali, attualmente appannaggio di Roche. Quanto ai titoli coinvolti nella conquista di Unocal (+1,02% a 65,68 dollari), Chevron perde l’1,12% (a 56,69 dollari) e Cnooc segna un calo dello 0,45% (a 54,90 dollari).