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WALL ST: MARZO BRILLANTE, MIGLIOR MESE IN SEI ANNI

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Dopo le massicce perdite di inizio settimana, gli indici azionari americani hanno ritrovato la strada dei rialzi, chiudendo la seduta in progresso. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.16% a 7608, l’S&P500 l’1.31% a 797, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.78% a 1528. A marzo gli indici si rendono protagonisti della migliore prestazione mensile dal 2003, con il paniere delle blue chip che ha guadagnato il 7.7%. L’indice allargato ha registrato un progresso dell’8.5%, mentre il paniere composito del 10.9%. Il trimestre si chiude invece in calo: il Dow Jones lascia sul campo il 13.4%, l’S&P 500 l’11.7% e il Nasdaq il 3.1%.

Se da un lato gli aggiornamenti poco incoraggianti sul fronte macroeconomico hanno avuto un impatto limitato, le notizie positive giunte da alcuni istituti finanziari europei hanno spinto al rialzo i titoli del comparto bancario.

Ad alimentare la fiducia nella stabilita’ del settore finanziario sono state le notizie secondo cui la banca britannica Barclays ha rifiutato di prendere parte al piano di tutela degli asset messo a punto dal governo, mentre Fortis ha espresso ottimismo sul proprio futuro dopo la perdita di 28 miliardi di euro subita nel 2008. Dopo il sell-off della vigilia, rialzano la testa i titoli delle banche principali del paese, tra cui JPMorgan Chase, Bank of America e Citigroup.

“Gli investitori ritengono che a questi livelli ci siano delle buone opportunita’ di guadagno nel settore finanziario. Con l’industria che incomincia a raddrizzarsi, le banche potrebbero registrare dei buoni risultati: affermano alcuni analisti a New York.

Deludono le cifre relative al settore immobiliare, che ha evidenziato un altro calo record dei prezzi delle case nel mese di gennaio. L’indice dell’attivita’ manifatturiera dell’area di Chicago ha fatto peggio delle attese, scendendo di quasi tre punti nel mese di marzo, mentre la fiducia dei consumatori e’ salita lievemente rispetto ai minimi storici di febbraio, ma comunque meno di quanto non si attendessero gli economisti.

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Il comparto tecnologico viene trainato al rialzo da una delle big del settore, il cui titolo e’ stato promosso da un broker grazie alle buone prospettive di vendita di Pc in Usa e Cina. Tra gli altri titoli, al centro dell’attenzione c’e’ stato anche Alcoa, la societa’ leader nella produzione di alluminio, che accelera di circa il 10% sulle speculazioni secondo cui sarebbe finita nel mirino della rivale BHP. Vola il gruppo assicurativo Lincoln National, dopo aver annunciato che ripaghera’ il debito nei tempi stabiliti.

Nel frattempo General Motors (il cui titolo e’ risultato ancora pesante in Borsa, -28%) ha annunciato un piano per la tutela dei clienti di nuove vetture, che prevede aiuti finanziari ai clienti in difficolta’.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i contratti sul petrolio con consegna maggio hanno registrato un progresso di $1.05 dollari (+2.2%) a $49.66 al barile. I futures hanno chiuso il mese in rialzo del 10.9%, mentre nel primo trimestre il bilancio e’ stato di +11.3%. Sul valutario, si rafforza l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ il cambio tra le due valute e’ 1.3286. In recupero l’oro a $925 l’oncia (+$7.30). Salgono infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.6850% dal 2.7140% della chiusura di lunedi’.