Tempi e scelte d’investimento: siamo capaci di guardare lontano?

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di Andrea Preti, consulente finanziario

Stiamo certamente vivendo un momento difficile e le prospettive per l’immediato futuro restano alquanto incerte: l’inflazione continua a destare più di una preoccupazione e l’instabilità geopolitica non sembra voler cessare a breve.

Da ogni parte, giornali, televisione e social media, non si legge e sente che di imminenti disastri, con famiglie incapaci di sostenere la spesa per le bollette e le aziende pronte a chiudere per i costi proibitivi dell’energia, che ha raggiunto livelli record a causa dell’aumento smisurato del prezzo del gas.

Certamente i problemi non sono trascurabili e hanno un grosso impatto sul quotidiano delle persone e sulle imprese, e sembra non esserci alcuno sbocco positivo per il futuro.

Questo stato d’animo si trasmette inevitabilmente ai risparmiatori, che in moltissimi casi restano tali, non diventano cioè “investitori”, lasciando la cifra “monstre” di quasi duemila miliardi sui conti correnti per la paura di prendere decisioni.

Questo comportamento è comprensibile, ma possiamo ritenerlo corretto?

Rinunciare a rivalutare il proprio denaro è sempre scelta sbagliata, ma negli anni scorsi, quando l’inflazione era vicina allo zero, questo errore comportava conseguenze meno gravi, e il potere d’acquisto del capitale restava grosso modo inalterato: la ricchezza non cresceva ma almeno si manteneva.

Oggi, con un rialzo dei prezzi non lontano dal 10%, l’inazione ha conseguenze molto gravi: un inevitabile impoverimento dovuto alla progressiva perdita del proprio potere d’acquisto.

Basta osservare il grafico sottostante per capire quanto questo fenomeno sia grave.

Variazione del potere d’acquisto di 100 mila euro con inflazione al 3% o 5%

Cosa fare in questo difficile momento per evitare che l’inflazione ci renda più poveri?

Avere un solido progetto finanziario per gestire nel tempo il nostro risparmio in funzione dei nostri bisogni, è fondamentale, e lo è ancor di più nei momenti complessi. Non è mai opportuno improvvisare o, peggio ancora, scommettere su alcune scelte, fidandoci troppo delle nostre idee.

Nessuno può offrire certezze nell’immediato, ma l’economia e quindi i mercati, hanno un loro funzionamento che bisogna conoscere, ed è importante affidarci a questo per approcciare le nostre decisioni di investimento. Bisogna avere metodo e disciplina, lasciando da parte l’emotività, che ci spinge a decidere con la pancia, più che con la testa.

La storia ci insegna che ogni situazione viene prima o poi superata, e l’uomo, che spesso è causa dei problemi che si creano, trova poi le soluzioni per risolverli.

Le distorsioni che ne derivano provocano guai, ma anche opportunitĂ , e sta a noi saperle cogliere.

Se guardiamo all’economia, che è in graduale rallentamento, ma resta piuttosto solida, ci accorgiamo che le correzioni da inizio anno nei prezzi di azioni e obbligazioni, non sono dovute a dati catastrofici, come sembrerebbe guardando la televisione o leggendo alcuni giornali, ma al timore di quello che potrebbe accadere con la ripresa d’autunno.

Con il clima freddo in arrivo, ci aspettiamo maggiori consumi di gas ed elettricità, che paghiamo carissimi, e ci potrebbe anche essere carenza nelle forniture da parte della Russia. Tutto questo potrebbe provocare una recessione, che impatterebbe sugli utili delle aziende, e questa previsione, che al momento non è certezza, è già sufficiente a causare la discesa delle borse, che si adeguano a profitti aziendali attesi, potenzialmente più bassi.

I mercati si muovono in anticipo rispetto alla realtĂ , quindi prima che la frenata si manifesti davvero.

Basta osservare il grafico sottostante per averne conferma: i prezzi di borsa sono scesi in modo consistente a fronte di utili quasi inalterati. Si sono perciò mossi sulle attese e non sui fatti.

Ovviamente, se le cose dovessero andare in modo meno grave del temuto, o se i mercati intravvedessero possibili soluzioni degli attuali problemi, assisteremmo ad una ripresa vigorosa dei listini, in anticipo rispetto alla ripresa economica che ne deriverebbe.

Il disallineamento temporale tra dati economici e movimento dei mercati è una delle cause degli errori commessi nel prendere decisioni di investimento. Come evidenziato dal grafico sottostante, la conseguenza è la seguente:

  • Con mercati positivi, e prezzi elevati, fortissimi sono i flussi di risparmio in ingresso, quando invece potrebbe essere il momento di consolidare almeno in parte il proprio investimento;
  • Con mercati negativi e prezzi bassi, altrettanti sono i flussi di denaro in uscita dal mercato, quando invece potrebbe essere molto economico e conveniente acquistare azioni e obbligazioni di qualitĂ .

Quindi nei periodi di incertezza, oltre a chi non investe il proprio denaro, molti sono gli investitori in fuga dalle borse, contribuendo a un’ulteriore contrazione dei prezzi dei listini.

Quindi i mercati, cioè gli operatori di borsa, attraverso i dati di cui dispongono, riescono a vedere qualcosa che all’occhio dell’investitore non è ancora evidente.

La situazione è senza dubbio seria, e non bisogna assolutamente sottovalutarla, ma anche questa volta i problemi si risolveranno, attraverso manovre fiscali volte ad assicurare mezzi a imprese e famiglie per superare questo periodo, e attraverso decisioni politiche, indotte da convenienze di lungo termine, anche perché a lungo andare la realtà che viviamo non è sostenibile per nessuno, nemmeno per chi oggi ostenta assenza di problemi.

Come insegna la storia, quando l’inflazione raggiungerà il suo picco, da lì comincerà a scendere gradualmente a livelli più sostenibili, e si potranno intravvedere prospettive economiche più favorevoli. Allora i mercati cominceranno a prezzare utili aziendali in miglioramento e gradualmente i prezzi di borsa risaliranno, ancor prima che tutto ciò avvenga.

Quello che non conosciamo, sono i tempi necessari perché questo succeda, ma nel frattempo dobbiamo compiere scelte che ci premino nel momento in cui si realizzerà la ripresa. Dobbiamo costruire i secchi per quando pioverà, altrimenti l’acqua andrà persa.

Naturalmente per fare questo bisogna adottare un metodo professionale, da seguire con disciplina operativa, che permetta di programmare la strategia piĂą adatta per raccogliere i risultati in modo compatibile con le proprie necessitĂ .

Come costruire un portafoglio, quali classi di investimento scegliere, come diversificare, con quale frequenza entrare sul mercato, come ribilanciare gli investimento in portafogli, e molto altro, sono aspetti fondamentale e non secondari: rivolgersi a professionisti che ci possono guidare in queste scelte, appare oggi una scelta irrinunciabile.