Società

USA: ALLARME ROSSO, PREZZI ALLA PRODUZIONE +1.0%

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Nel mese di gennaio l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato negli Stati Uniti un rialzo dell’1%.

Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.

Il dato e’ risultato non solo superiore alle attese degli analisti, pari ad un progresso dello 0.4%, ma addirittura piu’ del doppio. Il che lascia capire che l’inflazione e’ arrivata negli Stati Uniti a livelli insostenibili. Il dato odierno mette in enorme difficolta’ la Federal Reserve: la banca centrale Usa dovra’ rivedere per intero la politica economica basata sul continuo ribasso dei tassi d’interesse, proprio mentre l’economia degli Stati Uniti e’ praticamente in crescita zero o quasi in recessione, secondo molti economisti.

Il continuo rialzo dei prezzi dei generi alimentarie dei prodotti petroliferi, cresciuti rispettivamente +1.7% e +1.5% a gennaio, oltre al costo delle medicine, fanno salire alle stelle quindi i timori sull’inflazione (vedi reazione sui bond cliccando qui). Escluse le componenti piu’ volatili, quali cibo ed energia, il dato (“core” PPI) ha riportato una variazione positiva di +0.4%, attestandosi ad un livello maggiore delle attese (+0.2%) e anche in questo caso al 100% in piu’ rispetto ale stime del consensus, portando cosi’ il tasso annuale a +2.3% (contro +2.2% del consensus). Nel mese precedente l’indicatore era sceso dello 0.1% (poi rivisto al ribasso a -0.3%).

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Il dato piu’ allarmante e’ che negli ultimi 12 mesi i prezzi alla produzione sono saliti del 7.4%, il livello massimo mai raggiunto dall’ottobre 1981.