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Uomo dell’anno Time: vince Obama. Per la seconda volta

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New York – La rivista americana Time ha annunciato la propria scelta sulla “persona dell’anno”. Il riconoscimento, piuttosto scontato, va al presidente americano Barack Obama, rieletto per il secondo mandato nelle elezioni presidenziali dello scorso 6 novembre. L’anno scorso Person of the Year era stato nominato “the protester”, ovvero “il manifestante”.

Obama ha avuto la meglio su altri candidati, del calibro di Marissa Mayer, amministratore delegato di Yahoo!; Mohammed Morsi, presidente dell’Egitto; gli undocumented Americans(ovvero gli immigrati clandestini)”; Bill e Hillary Clinton; Malala Yousafzai, la studentessa attivista pachistana che è riuscita a sopravvivere a un attentato dei Talebani; Tim Cook, numero uno di Apple, e la scienziata italiana Fabiola Gianotti, che ha contribuito alla scoperta del Bosone di Higgs.

Mario Monti e Mario Draghi, i due “Mario” italiani che hanno ricevuto altri riconoscimenti dalla stampa internazionale per il loro ruolo nel contrastare la crisi europea, non sono rientrati nella rosa dei candidati, nonostante non siano mancate le speculazioni su un annuncio a sorpresa.

La rivista Time ha eletto la persona dell’anno – individui ma anche gruppi di persone – negli ultimi 85 anni; il criterio nella scelta è l’impatto che il vincitore ha avuto nell’anno che si volge a conclusione, sia in termini positivi che negativi.

Obama porta a casa la vittoria per la seconda volta: la prima volta che il Time lo incoronò persona dell’anno fu nel 2008, appena dopo la sua elezione a presidente degli Stati Uniti.

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Tra poco si conoscerà chi è stato giudicato uomo dell’anno dalla rivista Time. Pare scontata la scelta di Barack Obama, rieletto alla presidenza Usa questo novembre. Ma non bisogna dare per vinto Mario Draghi, gia’ prescelto dal Financial Times come personalita’ del 2012.

E’ bastata una sua dichiarazione – quel famoso “faremo di tutto” in nostro potere – per salvare l’euro. Annunciando programmi di acquisto illimitato di titoli di stato dei paesi piu’ in difficolta’ dell’area euro, il numero uno della Bce ha scongiurato un aggravarsi della crisi del debito della regione, portando a un restringimento degli spread tra periferia e area core dell’Eurozona.

Il terzo incomodo della corsa 2012 e’ indiscutibilmente il premier italiano Mario Monti: se dovesse essere eletto lui uomo dell’anno, allora il messaggio anche dagli Usa sarebbe chiaro. E in Italia c’e’ chi urlerebbe di gioia e chi invece griderebbe all’ingerenza sulle elezioni di febbraio.