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UniCredit può continuare la sua scalata su Commerzbank, mentre MPS ha la benedizione del governo sull’Ops di Mediobanca. Nuovi sviluppi del complesso risiko bancario in atto nel comparto italiano, con due protagonisti che nelle ultime ore hanno ricevuto una spinta al completamento dei loro piani.
Lo scenario è particolarmente delicato considerando il tumulto avvenuto sui mercati nelle ultime sedute derivante dalla questione dazi innescata dal presidente Trump. Nelle ultime ore il CEO di MPS aveva sottolineato come le turbolenze in atto non avrebbero intralciato l’operazione su Piazzetta Cuccia. E i fatti sembrano confermare le sue parole.
Unicredit sale in Commerzbank
Partendo da UniCredit, l’istituto guidato da Andrea Orcel nei mesi scorsi aveva puntato sulla tedesca Commerzbank, nonostante le ostilità dimostrate dai vertici della stessa banca e dal governo tedesco.
Ora, dopo aver ricevuto l’autorizzazione della Banca centrale europea (Bce) ad acquisire una partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,9%, l’istituto guidato da Andrea Orcel raggiunge un altro tassello alla sua scalata.
Il Bundeskartellamt- Bfk, ovvero l’Ufficio federale antitrust tedesco, ha approvato senza alcuna condizione l’acquisizione da parte di UniCredit di una quota di minoranza dell’istituto tedesco, salendo così al 29,9%. Una percentuale che permetterebbe ad UniCredit di diventare il principale azionista di Commerzbank, mentre il governo tedesco rimane con un 12%.
Ma nonostante continui il suo percorso di espansione in terra tedesca, la banca italiana pone dei paletti. “Come precedentemente comunicato, UniCredit rimane concentrata sull’esecuzione della seconda fase del proprio piano strategico UniCredit Unlocked” si legge nella nota della banca di Piazza Gae Aulenti. “Commerzbank rimane un investimento, con protezione da eventuali ribassi. UniCredit si è assicurata l’opzionalità di poter eseguire l’operazione solo se rispetterà i suoi rigorosi parametri finanziari e se migliorerà il suo stimolante piano di base”.
Mps- Mediobanca: governo non eserciterà golden power
Passando all’Ops su Mediobanca, annunciata a sorpresa nelle scorse settimane da Mps, la banca più antica del mondo informa che “la presidenza del consiglio dei Ministri ha deliberato, in accoglimento della proposta del ministero dell’Economia, il non esercizio dei poteri speciali ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012 n. 21, convertito nella Legge 11 maggio 2012, n. 56”, il cosiddetto golden power, “con riferimento all’offerta pubblica di scambio di Mps sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca”.
Mediobanca ha sempre respinto la proposta, definendola “ostile” e priva di motivazioni finanziarie, nonostante le rassicurazioni del CEO di MPS, Luigi Lovaglio. L’Ops di MPS su Piazzetta Cuccia, ha sostenuto al momento della presentazione dell’offerta, “non andrà a colpire l’identità di Mediobanca che vede già un contributo del wealth management e della banca d’affari che è pari al 35% dell’utile netto, un contributo pari quasi a quello del credito al consumo di Compass che contribuisce col 30%. “Il contributore principale è il 13% della quota Generali che rappresenta circa il 40% dell’utile totale”, ha sottolineato il manager, aggiungendo che “senza la quota di Generali, il valore di mercato di Mediobanca sarebbe non più di 7 miliardi di euro”.
Il tutto ora è rinviato alla prossima assemblea, in programma giovedì 17 aprile, con i soci del Monte che dovranno votare sull’aumento di capitale, la conditio sine qua non all’operazione. Il Tesoro, che oggi detiene una quota pari all’11,7% della banca, si esprimerà molto probabilmente a favore dell’operazione. A pendere sull’assemblea il voto dei fondi.
Tra i sostenitori dell’operazione Mediobanca troviamo il numero uno di Algebris Davide Serra, Pimco, Norges Bank. Dall’altra parte, ai poli opposti, troviamo il fondo pensione State Board of Administration Florida, la società di investimento di Morgan Stanley, New York City Comptrollet e CCP Investiments. Non si conosce invece al momento la posizione di Banco Bpm e Anima. Staremo a vedere.