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Ucraina-Russia, riunione a Minsk per la firma del ‘cessate il fuoco’

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KIEV (WSI) – E’ previsto oggi a Minsk l’incontro del gruppo di contatto sulla crisi ucraina che dovrebbe concordare il cessate il fuoco delineato dal presidente ucraino Petro Poroshenko e da quello russo Vladimir Putin. Nei precedenti incontri, Kiev era rappresentata dall’ex presidente Leonind Kuchma, Mosca dal suo ambasciatore in Ucraina, l’Osce da Heidi Tagliavini, le due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk dal primo vicepremier Andrei Purgin e dal comandante militare Alexei Karyakin.

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Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha indicato per domani la possibile firma a Minsk del piano – concordato ieri con Vladimir Putin – per far cessare il fuoco nel conflitto in atto in Ucraina orientale tra forze governative e ribelli filorussi. “Domani, a Minsk, dovrà essere firmato un documento che prevede le tappe per l’attuazione di un piano di pace per l’Ucraina. Il punto chiave del piano é un cessate il fuoco”, ha detto Poroshenko ai giornalisti a margine della riunione Nato di Newport, a cui è invitato come ospite. A Minsk, domani, è in programma un incontro fra rappresentanti di Kiev, di Mosca, dell’Osce, oltre che dei ribelli dell’Ucraina orientale.

Gli Stati Uniti sostengono a Kiev “il partito della guerra” e non chi si mostra più disponibile a una soluzione politica del conflitto in Ucraina orientale. A rilanciare l’accusa, sullo sfondo della riunione Nato in Galles, è il ministro degli Esteri di Mosca, Serghiei Lavrov. “I sussulti di retorica antirussa – denuncia Lavrov – tornano immancabilmente appena emergono sforzi concreti per cercare una soluzione politica. E va detto che il partito della guerra di Kiev ha sostegni attivi all’estero, in questo caso negli Usa”. Lavrov ha toccato l’argomento a margine di un incontro con una delegazione dell’Osce ricevuta oggi nella capitale russa, come riferiscono i media online locali. La parole del capo della diplomazia del Cremlino fanno riferimento in particolare a quanto accaduto ieri: quando il presidente ucraino Petro Poroshenko aveva annunciato di aver raggiunto un’intesa con il presidente russo Vladimir Putin per l’adozione di un piano per il raggiungimento del cessate il fuoco nelle regioni russofone ucraine dell’est, mentre poche ore dopo il premier di Kiev, Arseni Iatseniuk, aveva liquidato l’accordo come fumo negli occhi. Iatseniuk è considerato a Mosca un ‘uomo degli americani’ ed era stato ‘indicato’ come futuro primo ministro ucraino molte settimane prima che lo diventasse – in una conversazione intercettata e mai smentita – dal vice segretario di Stato Usa, Victoria Nuland.

La Russia ha oggi messo in guardia l’Ucraina contro i suoi progetti di rilanciare il processo di adesione alla Nato sottolineando che questo rischia “di far deragliare” la ricerca di una soluzione alla crisi attuale.

“Proprio nel momento in cui si cerca di studiare approcci che permettano di cominciare a risolvere la crisi tra Kiev e i ribelli” Kiev intraprende l’adesione della Nato, ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov.

Manovre dei paesi Nato in Ucraina – Saranno circa 1.300 i militari provenienti da 15 paesi della Nato e non (Georgia, Azerbaijan e Moldavia) che parteciperanno alle manovre ‘Rapid Trident’ in Ucraina in cui gli Usa schiereranno 200 parà. Lo si apprende da fonti Nato. Inizialmente prevista dal 13 al 20 settembre, l’esercitazione è stata riprogrammata dal 15 al 26. Nelle manovre, ufficialmente guidate da Ucraina e Usa, anche rappresentanti della Nato e soldati di Bulgaria, Germania, Gb, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Romania, Spagna e Canada.

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In sette punti il presidente russo Vladimir Putin ha fatto capire che è possibile raggiungere un accordo per porre fine alle ostilità in Ucraina in settimana.

Si tratta di un chiaro tentativo di dimostrare all’Occidente il suo impegno per la pace, nonostante i nuovi bombardamenti.

Il piano per risolvere il conflitto nell’Ucraina dell’est, proposto da Putin, serve per “congelarlo” ed “evitare le sanzioni occidentali”, secondo il primo ministro ucraino Arseni Iatseniuk.

Iatseniuk, come si legge in un comunicato del governo, bolla l’iniziativa di Putin come fumo negli occhi e polemizza indirettamente con l’apertura di credito fatta invece al leader del Cremlino dal presidente ucraino, Petro Poroshenko.

Putin aveva proposto tra le altre cose lo scambio di prigionieri, la creazione di un corridoio umanitario e l’invio di aiuti.

Al momento l’intesa riguarda comunque solo il cessate il fuoco. «Tutto il resto – quindi anche lo status dell’Ucraina orientale, ndr – è oggetto di colloqui futuri», ha precisato il portavoce del Cremlino, sottolineando che quello di Putin «non è un dogma, un piano esauriente, ma una proposta iniziale».
(Agenzie)