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Turchia: purga continua, in arresto 29 ispettori vigilanza bancaria

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Alcuni sospetti su “ispezioni irregolari” che nel 2013 avrebbero toccato alcuni conti di una fondazione vicina al governo turco e uomini d’affari vicini al presidente Erdogan hanno giustificato l’arresto di 29 uomini dell’autorità di vigilanza bancaria Bddk: si tratta dell’ennesima serie di misure cautelari coercitive seguite al fallito golpe in Turchia. La Bddk non ha voluto ancora commentare la notizia degli arresti.

Dopo il tentato colpo di Stato sono scattate numerose indagini sulle presunte reti tessute dal presunto cospiratore, l’imam Fethullah Gulen. Finora sono circa 40mila le persone sotto indagine per le presunte complicità nel putsch turco, la cui cabina di regia sarebbe stata negli Stati Uniti, ove Gulen, appunto, si è autoesiliato dal 1999.
Fra gli ultimi atti delle purghe orchestrate dal presidente Recep Tayyip Erdogan, in seguito alla proclamazione dello stato di emergenza che conferisce al governo enormi poteri, vi sono 84 nuovi mandati d’arresto ai danni di esponenti del mondo accademico, fra cui l’ex rettore dell’università di Selçuk di Konya, la più bersagliata dagli arresti, e alcuni professori ordinari.

Ancora, sono i media a destare grossi sospetti nelle autorità di Ankara: 19 dipendenti della Trt, la tv di Stato, sono finiti in custodia cautelare portando il bilancio degli arresti inflitti ai lavoratori dell’emittente a 43. Anche 38 medici dell’Istituto di medicina forense sarebbero stati arrestati per ordine di una corte di Istanbul, secondo quanto riporta l’emittente Imc Tv.
Secondo le stime diffuse da Reuters sono circa 80mila il complesso delle persone rimosse dalle proprie funzioni pubbliche fra militari, poliziotti, operatori del settore giudiziario e del servizio civile.