È troppo presto per prevedere come cambierà la politica americana dopo il voto di ieri, ma quello che conta per i mercati sono le misure che verranno implementate in materie come commercio, assistenza sanitaria, immigrazione e politica fiscale. L’indice paneuropeo EuroStoxx 600 guadagna lo 0,9% ai massimi di tre sedute. Quasi tutti i settori sono positivi. Le Borse in Asia e a Wall Street stanno perdendo un po’ di slancio ma sono positive. Cala invece il dollaro, di pari passo con l’abbassamento dei rendimenti obbligazionari Usa.
Alle elezioni di metà mandato Usa, come era ampiamente previsto i Democratici si sono ripresi la Camera approfittando di un sentimento crescente di disapprovazione nei confronti dell’operato del presidente Donald Trump. Questo dà al partito progressista la possibilità di ostacolare in parte l’agenda politica del leader dei Repubblicani ed esercitare un maggiore controllo sull’amministrazione.
“Con i Democratici che hanno assunto il controllo della Camera resta da vedere come lo stallo al Congresso si tradurrà in termini politici. Per quanto riguarda i mercati finanziari, un Congresso diviso di solito ha avuto un impatto positivo sull’andamento dei mercati azionari e per ora sembra che assisteremo allo stesso ritornello”, osserva a Reuters Torsten Slok, Chief International Economist di Deutsche Bank.
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Sul fronte obbligazionario, i rendimenti dei Btp italiani continuano a salire dopo che ieri i ministri delle Finanze dell’area euro si sono compattati contro l’Italia per chiedere al governo giallo verde di apportare modifiche al suo piano di bilancio.
Ieri i Btp hanno vissuto una giornata negativa anche se senza troppi scossoni. Oltre allo scontro tra il governo di Roma e la Commissione europea sulla manovra finanziaria a pesare sono stati i dati deludenti relativi al settore servizi, che, come quelli della manifattura, hanno evidenziato una contrazione per la prima volta da oltre due anni.
Le elezioni midterm sono andate come il mercato si attendeva e il mercato per ora reagisce positivamente. Le Borse europee danno la spinta al mercato americano, con i future sui principali indici di Wall Street che continuano a correre. I contratti sull’S&P 500 scambiano in progresso di un punto percentuale circa. Il calo dei rendimenti dei Treasuries Usa pesa sul cross dollaro yen, che scambia ai minimi di seduta in area 113,04.
I tassi dei Bond americani a dieci anni scambiano in calo di 4,8 punti base al 3,180% e anche il biglietto verde si indebolisce. Il dollaro e il mercato obbligazionario Usa si influenzano l’uno con l’altro da qualche tempo. Ora che i Democratici hanno assunto il controllo della Camera, ci sono poche le possibilità per il governo americano di implementare l’agenda di stimolo fiscale prevista.
Il dollaro continua a scendere, mentre i futures sui mercati azionari sono in rialzo. I mercati asiatici hanno chiuso leggermente in negativo nel corso della notte, ma nel complesso le Borse vanno forte: l’indice delle Borse mondiali MSCI All-Country World Share Index ha raggiunto i massimi al 22 ottobre.
Wall Street apre in rialzo dopo che le elezioni di metà mandato hanno consegnato la Camera ai Democratici. I Repubblicani hanno però rafforzato la loro posizione al Senato in un esito che era ampiamente atteso dai mercati. L’idea degli investitori è che le due fazioni opposte possano trovare un accordo per un’agenda favorevole all’economia.
Il Dow Jones guadagna lo 0,6% a 25.788,46 punti in avvio, mentre l’indice S&P 500 fa segnare un progresso dello 0,68% in area 2.774,13. Il Nasdaq da parte sua avanza dello 0,95% a quota 7.446,09.
L’AIE ha da poco diffuso i dati settimanali sulle scorte di petrolio negli Stati Uniti. Nel dettaglio, lo stock di greggio è aumentato di 5,8 milioni di barili, rispetto allincremento di circa 1,6 milioni atteso dagli analisti e a quello di 7,8 milioni del dato Api.
Il ritorno dell’appetito per il rischi aiuta i mercati azionari, con le Borse europee che hanno tutte chiuso in buon rialzo. L’indice della Borsa milanese Ftse MIB è avanzato dell’1,47%. Il FTSE 100, listino britannico, ha chiuso in rialzo dell’1,1% a 7.117. Il Dax tedesco ha registrato un progresso dello 0,8%, mentre il CAC francese è salito dell’1,1% e l’IBEX spagnolo di oltre il +2%. La spartizione del Congresso tra Democratici e Repubblicani viene interpretata insomma positivamente dai mercati azionari. L’assenza di incertezze e grossi cambiamenti piace agli investitori in Borsa.
Come sottolinea David Madden di CMC Markets ci sono speculazioni su un ammorbidimento della posizione del governo nella guerra commerciale e di un piano per migliorare le infrastrutture. Quest’ultimo punto dà una mano a Caterpillar in Borsa, per esempio. Storicamente, poi, le Borse hanno avuto performance positive nel post elezioni di metà mandato. Inoltre l’esito del voto rende più difficile per Trump andare contro i big dell’hi-tech come Amazon e Facebook. Il Dow guadagna l’1,1%, l’S&P 500 l’1,3%, il Nasdaq il 2,2%.
Sul Forex il dollaro perde terreno rispetto a tutte le principali divise. Il movimento del biglietto verde era previsto dagli analisti che, con il Congresso diviso, si aspettano un freno alle misure economiche dell’amministrazione Trump. Il cambio euro/dollaro, che ieri alla chiusura di Wall Street segnava 1,1407, si è spinto nella notte fino a 1,1470 per poi attestarsi a 1,1440.
Il cross dollaro/yen è a 113,14 (da 113,19 di ieri sera) e il dollaro/franco svizzero a 1,00097 (da 1,0045). Infine il rapporto tra sterlina e dollaro si e’ portato a 1,3111 da 1,3041.