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TRUFFA CON FALSI BOND PIRELLI PER 60 MILIONI

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La polizia di Roma ha smascherato una truffa ai danni di due istituti bancari e un migliaio di risparmiatori per una cifra tra i 50 e i 60 milioni di euro.

Lo hanno riferito oggi gli inquirenti del commissariato del Celio, precisando che l’indagine è iniziata circa sei mesi fa dopo alcune denunce, ma che la truffa si protraeva da quasi 15 anni.

A gestire la truffa, realizzata con falsi bond Pirelli ora sequestrati, sarebbero stati due dirigenti bancari romano e lombardo — attualmente inquisiti — e un imprenditore della provincia dell’Aquila.

Tra i danneggiati, le banche Cariplo (ora nel gruppo Banca Intesa) e Sanpaolo Imi e circa 1.200 risparmiatori.

Secondo le indagini, la truffa andava avanti dal 1990, anno in cui gli indagati hanno iniziato proporre e a vendere falsi bond Pirelli, sfruttando la loro clientela di broker. Per anni, i presunti truffatori avrebbero pagato regolarmente i dividendi ai loro clienti e restituivano loro il denaro quando decidevano di interrompere l’investimento.

Solo nel 2004, hanno detto gli inquirenti in una conferenza stampa, “qualcosa non ha funzionato” nel meccanismo e alcuni clienti si sono rivolti alla sede centrale della Pirelli a Milano, naturalmente ignara di tutto.

Dopo che la prima denuncia ha fatto emergere l’imbroglio, gli inquisiti – che per accrescere la propria credibilità avevano preso in affitto uno stabile a Roma un tempo appartenuto alla Pirelli – hanno chiuso i contatti con i clienti, dicono gli inquirenti.

Attualmente risultano 200 denunce per i falsi bond Pirelli, oltre alle querele delle banche coinvolte, di cui i truffatori falsificavano attestazioni sui bond e le inviavano ai clienti. Le buste portavano il timbro di un ufficio postale di Milano (Reuters).