Società

Toscana: il borgo invaso dai milionari tedeschi. Largo all’edilizia

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

MILANO – Che fosse un luogo da favola l’aveva già intuito un decennio fa Roberto Benigni che nel 2001 vi ambientò diverse scene del suo Pinocchio. Tra qualche anno la tenuta di Castelfalfi, frazione di circa 11 km quadrati del comune di Montaione, in provincia di Firenze, diventerà un paradiso terrestre per milionari grazie agli investimenti della multinazionale tedesca TUI AG, che nel maggio del 2007 ha comprato l’intero territorio e intende trasformarlo in un borgo internazionale che coniuga bellezza, lusso e autenticità. Il settimanale teutonico Der Spiegel dedica un lungo reportage al «Toscana Resort Castelfalfi» e racconta come i residenti abbiano accolto con speranze e timori il progetto di questa futura enclave per milionari.

IL PROGETTO

La società teutonica investirà nel territorio circa 250 milioni di euro e quando il progetto sarà terminato (se non ci saranno ulteriori stop i lavori dovrebbero finire tra 4 anni) esso darà lavoro a 250 persone. A Castelfalfi dovrebbero nascere tre villaggi turisti e due alberghi con Spa dotati di circa 320 camere, 160 nuovi appartamenti, un centro congressi, dovrebbero essere ristrutturati 26 casali e sarà ampliato con altre 9 buche il già esistente e ampio campo da golf. Una volta a regime nell’ex borgo fantasma potranno vivere circa 4000 persone. Come recita la brochure che sponsorizza il progetto, l’iniziativa vuole «offrire ai nuovi residenti una vita semplice fatta ai più alti standard». Il nuovo borgo sorgerà tra un piccolo lago e 8.000 alberi di ulivi, utilizzati da anni per la produzione di olio d’oliva. I prezzi degli appartamenti e dei casali ristrutturati appaiono proibitivi: non meno di 250.000 euro per le abitazioni più piccole fino ad arrivare a un minimo di 1,5 milioni di euro per i casali più antichi e grandi (la proprietà più estesa supera i 1500 metri quadrati). Il nuovo borgo ospiterà ristoranti e pizzerie e tra i benefici offerti non mancheranno il collegamento wi-fi superveloce, piscine pubbliche e un servizio di sorveglianza.

LA BELLA ADDORMENTATA DI CASTELFALFI

Il vero ideatore di questo progetto è Martin Schlüter, oggi amministratore delegato della tenuta che quattro anni fa scoprì questo borgo fantasma definito dalla rivista tedesca «la bella addormentata di Castelfalfi». Per due anni la crisi economica ha fermato il progetto, ma nonostante l’inattività il cinquantunenne ha preferito trasferirsi qui con tutta la sua famiglia per «familiarizzare con la mentalità italiana». Il Ceo tedesco ha dovuto vincere non solo le resistenze degli ecologisti di Legambiente preoccupati che un’eccessiva cementificazione potesse mettere in pericolo lo splendido paesaggio, ma anche i tristi ricordi dei residenti più anziani. I tedeschi – in questo territorio martoriato dall’occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale – fino a qualche anno fa non erano molto popolari. Schlüter, con estrema pazienza e con la proverbiale praticità tedesca (ha imparato perfettamente l’italiano e oggi agli operai che lavorano sul posto parla nella lingua di Dante), è riuscito a farli ricredere e a convincerli della bontà del progetto. Adesso la sua iniziativa imprenditoriale è salutata anche dalla stampa locale come il progetto che farà rinascere l’intero territorio.

RISCHI E SPERANZE

Non mancano i rischi. Uno dei peggior timori è quello di trasformare il villaggio in una sorta di paradiso abitato da soli tedeschi con crauti e salsicce italiane annesse. Il sogno proibito è edificare una comunità multiculturale, dove possano vivere milionari provenienti da diversi paesi europei. Il borgo perfetto auspicato dall’amministratore delegato dovrebbe essere composto da 25% di cittadini tedeschi, 25% inglesi, 25% italiani e infine un altro 25% di residenti provenienti dalla Svizzera, dalla Francia e dai paesi scandinavi. Inoltre la multinazionale tedesca spera che altri partner forti l’affianchino nel progetto per renderlo ancora più avveniristico: «Non sono preoccupato – dichiara allo Spiegel il Ceo tedesco – L’intero progetto è completamente finanziato. Anche se il mercato crollasse domani, l’iniziativa sarebbe portata al termine. Al massimo potremmo impiegare un po’ più di tempo per finire i lavori». Dopo le resistenze iniziali, i cambiamenti apportati al progetto e fortemente voluti dalle associazioni cittadine e dall’amministrazione di Montaione guidata dal sindaco di sinistra Paola Rossetti, hanno fatto cambiare idea ai residenti che adesso sembrano appoggiare pienamente l’iniziativa imprenditoriale di Schlüter: «Il progetto iniziale sembrava un pugno in faccia alla Toscana – dichiara Paolo Leoncini, proprietario di un chiosco nel comune toscano – Tuttavia ora il problema principale è l’occupazione e Schlüter promette 250 posti di lavoro a tempo pieno».

Di Francesco Tortora

Copyright © Il Corriere della Sera. All rights reserved