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TERRORISMO: SVENTATO ATTENTATO SUL VOLO AA63

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Un Boeing 767 dell’American Airlines, il volo 63, partito da Parigi e diretto a Miami in Florida e’ stato fatto atterrare all’ aeroporto Logan di Boston scortato da jet F-15 della US Air Force. L’ aereo e’ atterrato a Logan alle 12:50 EST.

Uno dei passeggeri, che nascondeva esplosivo nelle scarpe, e’ stato bloccato dall’equipaggio, dopo che una hostess aveva notato qualcosa di sospetto.

L’aereo, con 185 passeggeri e 12 membri di equipaggio, era in volo sull’ Oceano Atlantico, ha spiegato il direttore dell’aeroporto di Boston Tom Kinton, quando una hostess ha notato il gesto sospetto di un passeggero seduto alla fine 29 in classe economica: stava accendendo un cerino vicino ad una scarpa, dalla quale usciva un cavo.

La hostess se ne e’ accorta appena in tempo, dopo aver sentito l’ odore di zolfo del cerino acceso. Pochi secondi piu’ tardi, e l’ attentato avrebbe avuto successo, se il terrorista suicida fosse riuscito a detonare l’ esplosivo.

Non e’ nota l’ identita’ dell’ uomo, che e’ stato arrestato dall’ Fbi. Si sa soltanto che e’ di origini medio-orientali e che avrebbe sui 28 anni.

(In seguito l’ Associated Press ha comunicato che secondo fonti dell’ Fbi citate a Parigi il terrorista si chiama Tariq Raja ed e’ originario dello Sri Lanka; l’ uomo invece ha detto di chiamarsi Abdel Rahim, confermando di essere nativo dello Sri Lanka).

L’ uomo aveva fatto il check in utilizzando un passaporto inglese che l’ Fbi definisce falso, a nome Richard Reid. Non aveva spedito bagaglio.

Secondo le prime testimonianze ci sarebbe stata una colluttazione tra l’ equipaggio e il passeggero con l’ esplosivo. Altri passeggeri avrebbero aiutato volontariamente a neutralizzare il pericolo. La hostess e’ rimasta ferita a una mano con un morso del terrorista.

La minaccia e’ stata resa possibile dall’ uso di eplosivo al plastico C-4, che non viene identificato dai metal detector.

Secondo i primi commenti degli esperti di terrorismo l’ uomo avrebbe tentato di far esplodere il piccolo quantitativo di esplosivo, meno di mezzo chilo nascosto in una scarpa, vicino a un finestrino dell’ aereo. Obiettivo: causare l’ improvvisa decompressione della cabina, e quindi gravi danni all’ aereo fino a farlo precipitare da un’ altezza di 11.000 metri.

Il passeggero si era imbarcato all’ aeroporto di Parigi Charles De Gaulle. Cio’ indicherebbe che il terreno delle operazioni si starebbe spostando in Europa. Non e’ chiaro tuttavia se l’ uomo con l’ esplosivo e’ un free-lance del terrorismo, una pedina del network di Bin Laden Al-Qaeda, oppure (e sembra poco probabile) uno squilibrato.

Il Boeing 767 e’ stato affiancato da due caccia F-15 Eagle della US Air Force che lo hanno poi scortato a terra all’ aeroporto di Boston. Dall’ 11 settembre circa 100 di questi aerei sono in stato di massima allerta, 24 ore su 24, in 40 basi americane.

Il loro intervento scatta quando dalle comunicazioni captate dalle cabine di pilotaggio (il Pentagono e’ in continuo ascolto) traspare una chiara situazione di emergenza, come e’ accaduto con il volo AA 63 partito da Parigi. I caccia, con due piloti a bordo, decollano nel giro di pochi minuti per affiancarsi al velivolo in pericolo.

Dall’ 11 settembre, secondo fonti del Pentagono, i caccia della US Air Force sono dovuti intervenire gia’ 90 volte in situazioni sospette. Due jet sono continuamente in volo su New York e Washington.