Economia

Telecom Italia, Vivendi depone le armi: armistizio con Elliott

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Nuovo colpo di scena nella vicenda Elliott-Vivendi che ha al centro la battaglia per la governance di Telecom Italia. È il gruppo guidato dall’amministratore delegato Arnaud de Puyfontaine (nella foto) ha fare il primo passo verso la tregua.

Durante l’assemblea generale del gruppo, l’azienda francese ha alla fine preferito non avanzare la richiesta di sostituire cinque amministratori designati da Elliott. Vivendi, di cui il magnate dei media bretone Vincent Bolloré (ex presidente del Consiglio di Sorveglianza dal 2014 al 2018) detiene il 26,1%, getta così le basi per lavorare a un compromesso per rilanciare la compagnia telefonica italiana in difficoltà.

È un armistizio dopo mesi di battaglie con il coltello tra i denti, che evita lo scontro atteso tra i due blocchi azionisti principali di Telecom Italia. La sfida si gioca sulla governance di Telecom Italia, il cui consiglio di amministrazione è composto a maggioranza da membri che sono stati nominati dal grande fotto attivista americano.

Fondo Usa vuole avviare “dialogo costruttivo” con Vivendi

Il fondo Usa ha naturalmente accolto con favore la decisione di Vivendi di rinunciare a revocare cinque dei dirigenti di Telecom Italia (TIM). La scelta viene definita da Elliott “un segnale chiaro del fatto che Vivendi capisce che c’è un ampio sostegno al board indipendente di TIM”, si legge in un comunicato.

L’esito viene descritto da Elliott come una vittoria per l’azienda italiana di telecomunicazioni. Anche perché “apre la strada a una creazione di valore continua e a una stabilità per tutti gli azionisti di Telecom Italia”.

Elliott rinnova inoltre il suo sostegno al CEO Luigi Gubitosi, al team manageriale del gruppo e al CdA attuale. Dialogo costruttivo con tutti i soci azionisti per poter attuare un piano volto a massimizzare il valore dell’operatore telefonico.

Vivendi, di cui Vincent Bolloré è presidente del Consiglio di Sorveglianza, depone le armi: armistizio con Elliott
[/media-credit] Vincent Bolloré, ex presidente del Consiglio di Sorveglianza di Vivendi, detiene il 26,1% delle azioni del gruppo dei media francese