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TASSI IN AUMENTO SULLE CARTE DI CREDITO

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Le perdite sul fronte mutui spingono banche e istituzioni finanziarie ad alzare i tassi di interesse per i detentori di carte di credito, anche se questi pagano nei tempi previsti. Una decisione presa a dispetto del deciso taglio dei tassi di interesse da parte della Fed e quindi del minor costo del denaro. Washington Mutual ha già annunciato che raddoppierà i propri tassi per alcuni dei clienti, mentre Discovery ha reso noto che dal primo maggio i tassi sulle penalità aumenteranno del 31% e che a pagarne le conseguenze dovrebbero essere soprattutto quei consumatori che superano il proprio limite di credito due volte in un anno.

Analoga la decisione di Bank of America, che da marzo ha ritoccato al rialzo i propri tassi, in alcuni casi triplicandoli. Washington Mutual, Discover e Bank of America si sono inoltre riservate il diritto di aggiustare i tassi nel caso in cui i clienti diventino “rischiosi”. Keith Givens, portavoce di Washington Mutual, osserva come l’aumento dei tassi indica “un deterioramento dell’economia”. L’amministratore delegato di LowCards.com, Bill Hardekopf, constata come le banche, perdendo soldi sui mutui, cercano di aumentare i propri profitti tramite le carte di credito. Da qui le decisioni di imporre commissioni maggiori su coloro che pagano in ritardo e sul prelievi bancomat.

Mastercard, numero due al mondo nel settore delle carte di credito, ha chiuso il primo trimestre con una crescita dell’utile netto dell’85%, a 398 milioni di dollari (3,01 dollari per azione) da 214,9 milioni (1,57 dollari) dello stesso periodo dell’anno precedente. Ieri Visa, sbarcata in Borsa lo scorso marzo dopo un ipo (initial public offering) record da 19 miliardi di dollari, ha reso noto di aver registrato nel primo trimestre un aumento dell’utile netto del 28% a 314 milioni di dollari.