Società

Super Gren Pass, stop sui mezzi pubblici: che cosa cambia dal primo aprile

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Mancano due settimana circa al 31 marzo, giorno della fine dello stato di emergenza fissato dal governo per l’emergenza COVID. In attesa, che la prossima settimana il Governo approvi un decreto con i vari allentamenti, sembra certo per prendere i mezzi di trasporto pubblici locale e anche nazionale, non sarà più obbligatorio il Super Green Pass (per vaccino o guarigione) ma basterà il certificato verde base. Quindi anche chi non ha fatto, o non ha concluso, il ciclo di vaccinazione potrà salire a bordo di treni, autobus, metropolitana sempre che abbia il risultato negativo di un tampone.

Lo scrive la Repubblica, citando il sottosegretario alla Salute Andrea Costa:

“Risolviamo una contraddizione. Oggi ci sono turisti stranieri che arrivano in Italia grazie al test ma poi non si possono spostare nel nostro Paese con i mezzi pubblici, l’unica cosa che possono fare è noleggiare un’auto o prendere il taxi”.

Al momento la regola è che il Green Pass rafforzato sia obbligatorio per salire su aerei, treni, navi e traghetti, autobus e pullman di linea che collegano più di due regioni, autobus e pullman adibiti a servizi di noleggio con conducente, mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale o regionale, con l’eccezione degli spostamenti da e verso le isole.

Hotel e lavoro, due nodi da sciogliere per il green pass

Sempre dal primo aprile, questo era già noto, non sarà più obbligatorio presentare Green Pass (neanche quello base) per sedersi ai tavoli all’aperto di bar e ristoranti. Un altro passaggio al quale si lavora riguarda gli hotel. La misura servirebbe ad incentivare il turismo e a non costringere chi arriva dall’estero con il solo tampone a fare test continui se trascorre alcuni giorni in hotel.

Ma il vero nodo da sciogliere resta quello del super green pass sul posti di lavoro per gli over 50. “Per quest’ultima categoria, infatti, riterrei di buon senso considerare l’opportunità – pur mantenendo l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno – di permettere loro di andare al lavoro con il certificato verde base, anziché quello rafforzato, ossia esibendo un tampone a proprie spese ogni due giorni” ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Una data precisa ancora non c’è ma l’ipotesi è anticipare la data del 15 giugno. Si parla di maggio. Insomma, per gli over 50 continuerà fino a metà giugno l’obbligo di vaccinarsi (in caso contrario scatta la sanzione di 100 euro) ma prima di quella data potrebbe scattare per loro la possibilità di recarsi al lavoro con il green pass base come succede attualmente per gli under 50.

Tornano a salire i contagi

Mentre l’Italia pensa dunque alle riaperture, ieri, 10 marzo, per il sesto giorno consecutivo i nuovi contagi sono tornati a salire (+54.230, in aumento del 30,7% rispetto allo stesso giorno di una settimana fa). È un’inversione di tendenza che arriva dopo due mesi in discesa. I ricoveri comunque continuano a calare e ci vorranno ancora un po’ di giorni per capire cosa succede.