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Standard & Poor’s, utility: in Italia migliori d’Europa

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MILANO (WSI) –  Buone notizie per le utility italiane. Standard & Poor’s  ha previsto un outlook stabile e questo grazie alla loro esposizione su attività regolate. Le prospettive sulle utility italiane quindi per l’agenzia di rating sono stabili, anche se gli investimenti resteranno prudenti nei prossimi tre anni.

Questo perché il contesto generale in cui operano le stesse utility italiane appare sempre più complesso considerando soprattutto le scarse possibilità di rialzo nel 2016 dei prezzi dell’energia elettrica a cui si aggiunge anche il taglio dei ritorni garantiti sulle reti. Lo studio di S&P mette in luce come la correlazione fra la crescita economica e domanda di energia si stia affievolendo. Al tempo stesso invece la sovra-capacità produttiva è visto come un problema per gli impianti termoelettrici in uno scenario di prezzi dell’energia che non si riprenderanno.

L’agenzia di rating S&P precisa nel suo report indirizzato alle utility made in Italy che potranno comunque arrivare “opportunità di crescita” grazie a fusioni o acquisizioni. Fusioni o acquisizioni che a loro volta, come sottolinea la stessa agenzia di rating, potranno anche influenzare alcune valutazioni sull’affidabilità creditizia. In questo contesto, dove anche la remunerazione di asset regolamentati è in calo e i bassi prezzi delle materie prime rendono le forniture più a buon mercato, proprio l’attività di M&A è in crescita.

“Riteniamo che le persistenti condizioni di mercato e di regolamentazione possano ridurre la remunerazioni degli azionisti nelle utility più piccole spingendole al consolidamento. La crescita dell’attività M&A può riflettere i nostri rating e le prospettive”.

Proprio le condizioni di mercato sempre più difficili e il calo degli utili per le aziende più piccole spingeranno il consolidamento che sarà, secondo l’agenzia S&P, sarà più probabile nel settore delle rinnovabili e in particolare nel solare. Proprio in questo settore recentemente F2i ed Enel Green Power hanno unito i propri asset. Nessuna grande operazioni all’orizzonte invece sul termoelettrico.

E per le ex municipalizzate come A2A, Hera, Acea e Iren? “La distribuzione gas, l’acqua e la filiera rifiuti saranno i settori che forniranno più stimoli alle aggregazioni”.