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Sollievo per i mercati, in Olanda vince premier europeista

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Sollievo per i mercati finanziari: dopo che il 90 % dei voti è stato scrutinato alle elezioni in Olanda, il Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd) del premier Mark Rutte, una formazione conservatrice europea, si piazza in testa con 33 seggi su 150, più dei 31 seggi che gli assegnavano gli exit poll.

Esce sconfitto dunque il partito nazionalista Pvv, formazione anti europeista e anti Islam, guidato dal leader populista Geert Wilders, che si ferma a 20 seggi, contro i 19 che prevedevano gli exit poll: il risultato è inferiore a quello previsto dai sondaggi che in alcuni casi lo vedevano arrivare fino ai 25 seggi, ma gli consentirà di svolgere un ruolo politico significativo in una delle storie economiche di successo in Europa.

Dietro ai due partiti di destra seguono, con 19 seggi, l’Appello Cristiano Democratico (Cda) e i Democratici. Boom dei Verdi (seggi quadruplicati), crollo dei Labouristi ai minimi storici. L’affluenza è stata come previsto elevata, pari circa dell’80%. Nella sua dichiarazione da vincitore delle elezioni, il leader olandese Rutte ha fatto un riferimento diretto a Wilders e alla minaccia euroscettica, dicendo che l’Olanda ha respinto “il populismo sbagliato”.

Detto questo non bisogna dimenticare di inserire i numeri nel loro contesto: il partito anti Islam e anti euro di Wilders ha guadagnato consensi rispetto al 2012 e nello specifico il 25% dei seggi rispetto all’ultima volta che si è votato. Pur aggiudicandosi le elezioni il partito di centro destra del premier in carica ne ha persi altrettanto.

Il premier Mark Rutte, dice che gli olandesi hanno detto no a qualsiasi sorta di populismo sbagliato, ma la verità è che la propaganda islamofobica e anti europea ha avuto presa sulla gente in Olanda ed è infatti valsa comunque alla “minaccia” Wilders un numero più alto di seggi in Parlamento rispetto a cinque anni fa.