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Salone del Risparmio, Grossi (Etica sgr): perchè investire in modo responsabile è l’approccio vincente

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L’approccio all’investimento di tipo etico è la scelta vincente. Il ruolo della responsabilità all’interno di un portafoglio assume infatti una connotazione di prim’ordine per orientarsi verso una crescita sostenibile nel lungo periodo. Investire responsabilmente consente di selezionare imprese resilienti con business orientati al medio periodo e tipicamente meno soggette alle oscillazioni di breve termine che, invece, lasciano segni importanti in realtà meno attente ai rischi e alle opportunità legati alla sostenibilità.

Ne è convinto Roberto Grossi, vicedirettore generale di Etica sgr. Lo abbiamo incontrato in occasione del Salone del Risparmio, che ha aperto i battenti ieri e durerà fino a domani, data in cui Wall Street Italia terrà un’interessante conferenza. 

Grossi poi ha spiegato: “L’investimento responsabile di Etica sgr, si basa su questo assunto: i nostri fondi ammettono soltanto emittenti che dimostrano di essere sostenibili da un punto di vista sociale, ambientale, di buon governo e finanziario, escludendo così investimenti in settori controversi come quello degli armamenti, delle fonti fossili, del nucleare o in titoli emessi da Stati che non garantiscono le libertà civili, di stampa e i diritti politici. Il conflitto in atto ha sottolineato infatti la situazione di fragilità in cui ci si trova a livello politico ed economico nell’essere vincolati, oltre che a regimi non democratici, alle importazioni di fonti fossili, con i relativi impatti a livello di mercati globali”.

 Qual è la differenza tra consumatori e “consumattori”? In che modo Etica sgr se ne fa promotrice?

In una economia di mercato basata sul rapporto tra domanda e offerta, i consumatori e i risparmiatori con le loro scelte di acquisto e di investimento possono incidere sulle scelte e sulle molteplici proposte di prodotti e di servizi delle aziende. In questo contesto, non si tratta solo di soddisfare i bisogni del consumatore: nessuna azienda può permettersi di ignorare i valori dei propri clienti, i quali hanno quindi il potere di guidare le aziende attraverso le loro “azioni economiche”. Fare in modo che i consumatori diventino consapevoli di questa potenzialità presente nelle loro scelte, consente la loro trasformazione in “consumattori”, che agiscono in prima persona nella vita economica e sociale della comunità.

Possiamo riportare questo stesso discorso anche nel mondo del risparmio, immaginando i “risparmiattori”, ossia investitori consapevoli che, attraverso le loro scelte, puntano a un impatto positivo sull’economia reale e sul pianeta.

Quale contributo possono dare le sgr allo sviluppo sostenibile?

Le società che operano nel settore della finanza sono in qualche modo il motore dell’economia, in quanto raccolgono il risparmio privato e danno linfa alle aziende e prestano denaro ai governi. In questo senso, il mondo della finanza secondo noi dovrebbe assumere un approccio sempre più responsabile, per divenire un driver per lo sviluppo di un’economia sostenibile che agisca, per esempio, per la mitigazione del riscaldamento globale e prenda in considerazione istanze sociali come i diritti umani, i diritti dei lavoratori, la parità di genere, ecc.

La finanza che Etica sgr mette in campo da oltre vent’anni va oltre. Infatti, la finanza etica mette al centro delle scelte finanziarie, oltre che gli interessi economici, le persone e l’ambiente. Questo significa riconoscere i limiti della natura e dell’agire utilitaristico, assumendo una prospettiva di lungo periodo orientata a creare valore a 360°: valore economico e valore ambientale e sociale. In quest’ottica, per esempio, Etica sgr ha da sempre escluso dall’investimento dei fondi il settore estrattivo (carbone e petrolio) lavorando progressivamente per un miglioramento nelle strategie di decarbonizzazione e di abbandono delle fonti fossili e per incidere in questa direzione sui comportamenti delle imprese. Di recente abbiamo rivisto la nostra politica di investimento rispetto alle società coinvolte, a vario titolo, in attività legate al gas naturale. Queste società saranno escluse dagli investimenti dei fondi, ad eccezione di quelle che presentino una convincente prospettiva di transizione. E, se l’importanza e l’urgenza del tema ambientale è ormai universalmente riconosciuta, la questione sociale non può essere trascurata. L’investitore etico si pone l’obiettivo di favorire uno sviluppo sostenibile equilibrato tra ambiente e sociale, al fine di ottenere obiettivi comuni a livello globale: una transizione ambientale giusta (Just Transition) che, mentre le economie si orientano verso una produzione sempre più green, sostiene interventi a tutela dei diritti sociali e del benessere dei lavoratori.

Come si può tradurre il rifiuto della guerra sugli investimenti?

In Etica sgr consideriamo il tema del disarmo un tema identitario. Da sempre i nostri fondi comuni non investono in società coinvolte nella produzione o commercializzazione di armi. Questa “esclusione” è ampia, infatti non ci approcciamo a comparti relativi all’atomo, alle armi controverse o quelle convenzionali, lungo tutta la catena di fornitura.

Nell’attuale contesto, lo scenario a cui assistiamo è in costante evoluzione e non possiamo scartare l’ipotesi che eventuali turbolenze di mercato possano avere un impatto anche sulle valutazioni dei titoli in cui investono i fondi del Sistema Etica. Va tenuto presente però che facciamo affidamento da oltre vent’anni su una metodologia di analisi ESG, ESG EticApproach, che consente di raccogliere maggiori informazioni sugli emittenti e di identificare i settori e le aziende che, invece di subire la trasformazione e gli alti e bassi del ciclo economico o essere sottoposti ai rischi legati allo sviluppo sostenibile, li trasformano in opportunità di business e in redditività. L’attenta selezione basata sui fondamentali finanziari consente poi di costruire portafogli ben diversificati, in grado di smussare la volatilità di breve periodo.

Come investire in un periodo di volatilità come questo?

In un  periodo delicato come quello attuale è molto importante che l’investitore faccia scelte coerenti con  il suo profilo di rischio e orizzonte temporale, evitando azioni dettate dall’emotività. Una strategia che rimane comunque valida è la diversificazione dell’investimento. Accanto a ciò occorre sempre tenere presente che l’investimento deve rimanere legato ad obiettivi di medio-lungo termine. I fondi comuni sono strumenti efficaci per questi contesti, e offrono la possibilità di investire gradualmente (ad esempio tramite PAC), smussando i periodi di alta volatilità e mediando i prezzi di acquisto.

Cosa consigliate di fare ai risparmiatori per difendersi dall’inflazione?

L’inflazione, tema dominante prima ancora della guerra, è spinta dal rialzo dei prezzi dei beni e dai disallineamenti tra domanda e offerta, dovuti alle riaperture simultanee post lockdown e alle tensioni lungo la catena di fornitura. Il conflitto ha amplificato questi fattori: lo vediamo in questi giorni, in cui assistiamo a shock dal lato dell’offerta, aumenti generalizzati dei prezzi dei prodotti energetici che si traducono in volatilità e fiammate inflative. Il persistere di una crescente inflazione potrebbe determinare una riduzione del potere d’acquisto dei consumatori e tradursi in un rallentamento della crescita economica. In questo contesto, riteniamo che per salvaguardarsi contro l’inflazione e gli aumenti dei tassi di interesse un modo possa essere quello di investire in modo sostenibile, con un approccio orientato al lungo periodo, puntando su una forte diversificazione a livello settoriale e geografico, con focus su aziende di valore, resilienti e selezionate in ottica ESG, che presentano valutazioni interessanti, flussi di cassa regolari e bilanci solidi, in grado di far fronte  agli alti e bassi del ciclo economico.