Advisory

Salone del Risparmio 2025: la via del risparmio verso l’economia reale

Analizzare le dinamiche che stanno trasformando il mercato dei capitali in Italia, attraverso interventi di autorità, operatori di mercato e accademici, esaminando in dettaglio il ruolo strategico dell’industria del gestito e il potenziale del co-investimento pubblico-privato nello stimolare la crescita e l’innovazione nel nostro Paese.

Queste le direttive dei due appuntamento ospitati da Assogestioni nel pomeriggio della prima giornata del Salone del Risparmio 2025, in svolgimento al MiCo di Milano fino a giovedì 17 aprile.

Freni(MEF) presenta il Fondo Nazionale Strategico

Nella prima sessione il Sottosegretario al MEF, Federico Freni, ha introdotto il Fondo Nazionale Strategico. Promosso dal dicastero di via XX Settembre e gestito da Cassa Depositi e Prestiti, questo strumento nasce per sostenere gli investimenti nelle società quotate italiane non appartenenti alle blue chips, segnando un cambio di passo nel sostegno del tessuto economico-produttivo del Paese.

Federico Freni, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze del MEF ha dichiarato:

“Immaginare uno sviluppo armonico del Paese senza passare per un mercato dei capitali solido e sano è impossibile. Oggi i mercati finanziari sono il cuore nevralgico dell’economia mondiale e noi, in Italia, soffriamo perché troppo piccoli, inefficienti e poco capitalizzati. Proprio per queste ragioni, il governo sta mettendo a terra riforme e strumenti capaci di invertire questo trend. Per affrontare al meglio questa sfida dobbiamo lavorare tutti insieme. È proprio all’interno di questo percorso comune che dobbiamo e vogliamo valorizzare il ruolo degli investitori istituzionali come partner strategici per la crescita del sistema Paese. Il mercato si fa tutti insieme, il mercato siamo noi.”

A seguire, una tavola rotonda ha esaminato le opportunità di investimento nei segmenti mid & small cap e growth di Piazza Affari. I relatori hanno approfondito anche temi quali liquidità, spaccato settoriale e dimensioni degli emittenti, concludendo con una valutazione sull’impatto della collaborazione tra pubblico e privato nel favorire la quotazione di aziende italiane finora rimaste private.

Tommaso Corcos e Davide Serra a confronto: l’incontro moderato da Fabio Galli

Il pomeriggio si è chiuso con un confronto tra due figure di primo piano, ovvero Tommaso Corcos, Responsabile Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo, e Davide Serra, Fondatore & CEO Algebris, che moderati da Fabio Galli, Direttore Generale Assogestioni, hanno discusso di cosa ha funzionato, di cosa va ripensato e delle iniziative possibili per creare una vera cabina di regia nazionale che metta insieme tutti gli attori per dare corpo a un modello di mercato tagliato sulla struttura della nostra economia.

Dal confronto è emersa l’esigenza di sviluppare un modello di mercato su misura per l’economia italiana, capace di favorire la crescita degli investitori istituzionali – in particolare i fondi pensione – e di potenziare un wealth management sempre più capillare e innovativo. Gli interventi hanno evidenziato come, nonostante le numerose chiamate a livello europeo per unire i mercati dei capitali, si debbano compiere ulteriori passi verso la semplificazione e la ridefinizione normativa per sostenere investimenti e innovazione.

Infine, tra i tanti temi toccati anche quello della previdenza. Tommaso Corcos, Responsabile Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo ha commentato:

“C’è bisogno di ampliare le masse a disposizione dei fondi pensione, di una loro migliore allocazione coerente con gli obiettivi e gli orizzonti temporali. Infine la delega di gestione deve guardare a obiettivi e competenze europee”. Davide Serra, Fondatore & CEO Algebris, ha aggiunto: “In questo momento, ripartire con i PIR, così come erano stati disegnati la prima volta, è perfetto. È il momento ideale, siamo nel mirino degli Stati Uniti e abbiamo bisogno di reinternalizzare un po’ di nostro risparmio liquido. Al contempo, bisogna puntare allo sviluppo degli investitori istituzionali italiani e che questi investitori istituzionali italiani investano di più in private asset”.