Advisory

Risparmio gestito: a ottobre raccolta netta italiana sale di 967 milioni

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Cresce la raccolta netta nell’industria del risparmio gestito, arrivando a segnare nel mese di ottobre +967 milioni di euro, supportata principalmente dai +2,6 miliardi di euro registrati dalle gestioni di portafoglio, di cui 2,47 miliardi di euro relativi alle gestioni istituzionali.

Così rende noto la Mappa mensile di Assogestioni, secondo cui il patrimonio del risparmio gestito italiano è tornato a salire, attestandosi a 2.206 miliardi di euro e beneficiando di un effetto mercato positivo, quantificato dall’Ufficio Studi Assogestioni in +0,5%. Dati positivi se si raffrontano a quelli di fine settembre 2022, quando il patrimonio ammontava a 2.197 miliardi di euro, scontando un effetto mercato pari a -3,6%. La raccolta netta invece aveva segnato una flessione di 3,3 miliardi di euro nel mese.

I dettagli della raccolta del risparmio gestito

Assogestioni rileva un segno meno per i fondi aperti (-2,6 miliardi), con il comparto obbligazionario che torna in negativo per 1,8 miliardi di euro. Tornando ai dati di ottobre, le gestioni collettive invece hanno messo a segno 1,62 miliardi di euro di deflussi nel complesso. In particolare, mentre i fondi chiusi hanno raccolto 437 milioni di euro, i fondi aperti hanno registrato una raccolta negativa a ottobre (-2,06 miliardi di euro), seppur in misura minore rispetto al mese precedente. Entrando nel dettaglio dello spaccato sui fondi aperti, si conferma il trend evidenziato negli ultimi mesi di una sostanziale resilienza dei prodotti azionari, in positivo per 687 milioni di euro a ottobre, a riprova di come parte degli investitori italiani continui a vedere nei cali di mercato un’opportunità per aumentare l’esposizione al comparto più rischioso. Dall’altro lato, sia la componente obbligazionaria che quella bilanciata restano in negativo a ottobre, rispettivamente per 1,04 miliardi e 566 milioni di euro. Segno meno anche per i fondi flessibili, con deflussi per 943 milioni di euro.