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Riforma patto stabilità: Draghi-Macron lavorano su debito pubblico, le ipotesi

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Debito pubblico: Draghi-Macron lavorano su riforma patto di stabilità, le ipotesi

La conferma di Mario Draghi a Palazzo Chigi, dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, fa tirare un sospiro di sollievo a Emmanuel Macron. Il presidente Oltralpe può ora contare, nel semestre della Presidenza francese del Consiglio dell’UE. in corso fino al prossimo 30 giugno, del suo alleato principale nella riforma del Patto di stabilità.

Sul tavolo, la necessità di mettere a punto un piano  di “atterraggio morbido”, dopo l’impennata del debito pubblico dei paesi europei durante la pandemia. La questione ruota intorno alla seguente domanda: si tornerà alle vecchie regole del Patto di stabilità? Si tratta di una partita complessa su cui Francia e Italia hanno una convergenza d’interessi. Entrambi i paesi sono tra quelli che si sono maggiormente indebitati durante i due anni del Covid e solo una decisione concordata tra i paesi membri può evitare che si finisca in una spirale di problemi potenzialmente pericolosi per la stabilità.

Ovviamente, la coppia Draghi-Macron deve far affidamento sul sostegno della Germania, ora guidata da un premier socialdemocratico – Olaf Scholz. Tanto più che mentre la discussione sul debito entrerà nel vivo, si avvicinaneranno le elezioni del presidente francese, in calendario ad aprile. Ad oggi, un appoggio all’asse franco-italiano potrebbe arrivare dall’Olanda, che ha già dato segnali di apertura. Draghi e Macron avranno l’appoggio del socialista spagnolo Pedro Sanchez e del portoghese Antonio Costa, confermato premier.

Il primo banco di provare per testare gli umori dei paesi membri sarà il vertice straordinario dell’Unione europea che si terrà a Bruxelles dal 10 all’11 marzo. Una riunione in presenza destinata, secondoi Macron, a “definire un nuovo modello di crescita europea”.  Sarebbe difficile immaginare un modello di crescita comune senza mettersi d’accordo sui problemi connessi al debito.

Riforma patto stabilità: le proposte sul debito

Il confronto partirà dal documento elaborato dai consiglieri economici di Draghi e Macron, Francesco Giavazzi e Charles-Henry Wymuller. Due in sintesi le proposte: l’istituzione di un’agenzia del debito europeo che si faccia carico di quanto accumulato durante l’emergenza Covid, e che si vorrebbe allargare a quello creato durante la crisi finanziaria del 2008-2009.

La nuova Agenzia europea del debito emetterebbe titoli europei a basso rischio e basso rendimento per attuare, grazie ad essi, uno scambio con la Bce. La banca centrale prenderebbe quei titoli europei dall’Agenzia, che diventerebbe così un magazzino a basso costo dove resterebbe parcheggiato a oltranza fra un quinto e un terzo del debito del debito pubblico di ciascuno Stato europeo.

La seconda è l’introduzione regole più flessibili sul debito, che consentano di valutare il rientro dagli sforamenti sul deficit tenendo conto della qualità della spesa. Se più legata agli investimenti, ci sarebbe maggiore tolleranza.

Basteranno sei mesi per mettersi d’accordo? Molti osservatori la ritengono una “missione impossibile”. Tanto più che una riforma del genere dovrebbe essere definita con un accordo all’unanimità.

Questo primo semestre dell’anno potrebbe tuttavia risultare cruciale per l’adozione di una soluzione ponte in attesa di approvare in un secondo momento la riforma legislativa. E in quest’ottica un’intesa fra Italia, Francia, Spagna e Germania farà la differenza.