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Private banking: necessario favorire la crescita dei patrimoni con più azioni in portafoglio secondo l’Aipb

Le famiglie italiane, nel corso degli anni, hanno trasmesso a figli e nipoti, un patrimonio tra i più rilevanti a livello globale, e che dal 1996 al 2023 è addirittura triplicato, passando da 1.975 miliardi di euro a 5.692 miliardi. Ma al contempo il tasso di risparmio delle famiglie è progressivamente diminuito, passando dal 28% negli anni Ottanta all’8,4% nel 2024, un livello che, secondo le previsioni, rimarrà invariato nel prossimo triennio. Contemporaneamente si è assistito ad un aumento dei consumi delle famiglie.

E’ una fotografia in bianco e nero quella che scatta la ventesima edizione del Forum AIPB (Associazione Italiana Private Banking) dal titolo “Il Private Banking per la crescita” secondo cui la capacità delle famiglie di generare nuova ricchezza è diminuita significativamente, passando da flussi cumulati di 1.746 miliardi di euro tra il 1996 e il 2009 a soli 950 miliardi di euro negli anni successivi. L’evento si terrà il 21 novembre a Milano a Piazza Affari e Wall Street Italia sarà media partner della manifestazione con l’organizzazione di due tavole rotonde sul passaggio generazionale e sui private markets che saranno trasmesse in streaming sul nostro sito e canale youtube.

La ricchezza delle famiglie italiane è nell’immobiliare

Andando nel dettaglio dell’indagine emerge che negli ultimi vent’anni, la ricchezza complessiva in Italia ha registrato una crescita media annua nominale dell’1,6%, ma in termini reali ha subito una contrazione media annua dello 0,4%, penalizzata da un’allocazione inefficiente.
Gran parte di questa ricchezza è concentrata in immobili (51%), e nella parte finanziaria investibile (che pesa il 30% sul totale della ricchezza) emerge uno sbilanciamento sulla liquidità (40%) e sul comparto obbligazionario (45%), mentre le azioni rappresentano solo una quota marginale del 10%. Inoltre, le opportunità offerte dai private markets sono state quasi del tutto ignorate, limitando ulteriormente il potenziale di crescita.

Come stimolare la crescita della ricchezza secondo Aipb

Con l’occasione, i leader del private banking individuano tre principali ambiti di ottimizzazione per stimolare la crescita della ricchezza delle famiglie: la riduzione della quota di liquidità (91%), una maggiore diversificazione degli investimenti (92%) e l’estensione dell’orizzonte temporale (88%).

Secondo l’indagine, le famiglie assistite dal Private Banking vantano già una diversificazione dei portafogli nettamente superiore rispetto alle altre famiglie italiane. La liquidità incide solo per il 12% del portafoglio, contro il 50% delle altre famiglie, mentre gli investimenti in azioni raggiungono il 29%, rispetto a un modesto 10% degli altri. Tuttavia, la presenza nei private markets rimane marginale.

Più azioni e private markets da mettere in portafoglio

La sfida per l’industria del private Banking  è aumentare gli investimenti in azioni e nei mercati privati nei prossimi mesi, così da cogliere opportunità non disponibili nei mercati quotati.
Il 2024 si chiuderà con un ulteriore aumento delle masse gestite, che raggiungeranno i 1.242 miliardi di euro, segnando un +12,8% rispetto ai 1.101 miliardi del 2023, un risultato nettamente superiore all’incremento dell’1,3% registrato dagli altri operatori. I principali driver di questa crescita sono stati la raccolta netta (58 miliardi) e l’effetto mercato (55 miliardi), seguiti dall’ingresso di nuovi player, che contribuiranno per 28 miliardi.

 Il private banking a sostegno degli investitori

Infine, la ricerca di Aipb si sofferma su come il private banking non si limita alla gestione del patrimonio finanziario privato, ma agisce come un vero catalizzatore per la crescita economica dell’Italia.  In particolare, gioca un ruolo cruciale nel supportare le Pmi italiane verso una crescita sostenibile, migliorandone la capacità di investimento, rafforzandone la governance e garantendone la competitività e la resilienza nel tempo.

A dimostrarlo i numeri: il 23% dei clienti del private banking sono imprenditori, che dedicano una parte significativa delle loro interazioni con i private banker a discutere temi legati alla gestione e al futuro delle loro aziende.